Nella legge di bilancio per il 2017 sono state introdotte alcune misure a sostegno dell’accesso all’università: tra questa, la più innovativa dispone l’esenzione dalle tasse universitarie per gli studenti a basso reddito (fino a 13.000 euro di ISEE) ed il calmieramento per quelli con un ISEE compreso tra il 13.001 e i 30.000 euro. Per compensare gli atenei dei mancati “introiti” dovuti agli esoneri e al contenimento degli importi delle tasse, sono stati previsti 55 milioni per l’anno in corso (dato che la misura entra in vigore da questo anno accademico, quindi per il 2017 c’è necessità di compensare gli atenei per la sola prima rata delle tasse, che si assolve tra settembre e ottobre) e 110 milioni a regime dal 2018. E’ presto per dire se la misura messa in campo per volontà del PD raggiungerà l’obiettivo, avvicinando all’università i giovani provenienti da strati sociali deboli, ma i primissimi dati provenienti da alcune regioni (Toscana e Piemonte) rispetto alla richiesta di borsa di studio paiono andare in questo senso. Oggi il Miur ha ripartito “la prima rata” di finanziamento agli atenei di 55 milioni: “di questi, 20,73 milioni (37,7%) vanno al Nord, 13,2 milioni (24%) al Centro e 21,07 milioni (38,3%) al Sud. Il riparto tra gli atenei è avvenuto in proporzione alla percentuale di studenti attualmente esonerati dalle tasse moltiplicati per il costo standard per studente in corso del rispettivo ateneo.
A questo link trovate il riparto delle risorse, ateneo per ateneo:http://www.miur.gov.it/documents/20182/226551/Tabella+6+-+FFO+2017+-+intervento+no+tax+area.pdf/108fa440-7c42-4377-a4c2-7781c2073224?version=1.0
A titolo di esempio, Modena ha avuto 900.564 euro, Bologna 3.706.125 euro, Ferrara 542.706 euro e Parma 1.036.218 euro
Pubblicato il 13 Settembre 2017