Resi noti i contenuti e le modalità di acquisizione dei 24 crediti formativi necessari ai laureati magistrali e diplomati Afam di II livello che vogliano partecipare ai concorsi per accedere al percorso Fit, quello previsto dal nuovo sistema di reclutamento e formazione dei futuri docenti della scuola secondaria di primo e secondo grado. Oggi, infatti, la ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli ha firmato l’atteso decreto ministeriale che stabilisce i settori disciplinari, gli obiettivi formativi, le modalità organizzative e gli eventuali costi a carico degli interessati. Come preannunciato il primo concorso dovrebbe essere bandito nella primavera del 2018 e sono migliaia gli aspiranti docenti che potranno sfruttare l’avvio dell’anno accademico per conseguire i crediti formativi eventualmente loro mancanti. Potranno, infatti, partecipare al concorso coloro che sono in possesso di una laurea magistrale o di un diploma accademico di secondo livello e abbiano conseguito 24 cfu in quattro specifici ambiti disciplinari: pedagogia; psicologia; antropologia e metodologie e tecnologie didattiche. Ogni studente dovrà acquisire almeno sei crediti in almeno tre dei quattro ambiti. Potranno essere riconosciuti come validi anche crediti maturali nel corso degli studi universitari e accademici, in forma curriculare o aggiuntiva, compresi i master, i dottorati di ricerca e le scuole di specializzazione, ma non in enti esterni al sistema universitario o Afam. Le università e le accademie in maniera singola o in consorzio, istituiranno specifici percorsi formativi. Sarà quindi possibile acquisire integralmente tutti i 24 crediti o solo quella parte necessaria a integrare il proprio curriculum di studi. Dei 24 crediti, non più di 12 potranno essere acquisiti con modalità telematiche. Per gli studenti che non abbiano ancora finito il loro percorso universitario, la necessità di acquisire i 24 crediti fa sì che la durata del loro corso di studi venga automaticamente aumentata di un semestre: in questo modo mantengono la qualifica di studente in corso a tutti gli effetti, compresi quelli legati ai servizi del diritto allo studio. Particolare attenzione è stata, infatti, data ai costi per gli interessati. Innanzitutto è stato stabilito un tetto: l’acquisizione dei crediti, da parte di chi è già laureato magistrale o diplomato Afam, non può ricadere sullo studente per più di 500 euro di contribuzione, cifra che viene comunque ridotta in maniera proporzionale al numero di crediti da conseguire (mentre non ci saranno costi aggiuntivi per chi ancora sta completando il proprio percorso di studi) Vengono, inoltre, integralmente applicate anche a questi studenti la no tax area e le tasse calmierate per coloro i quali sono a basso e medio reddito, previste con la Legge di bilancio.
Pubblicato il 10 Agosto 2017
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