A più riprese, in genere in concomitanza con un evento tragico, viene lanciato l’allarme sulla sicurezza delle nostre scuole. Dopo vent’anni di inazione, finalmente, gli ultimi tre Governi hanno affrontato con decisione e azioni omogenee e continuate il tema dell’innovazione e della manutenzione del patrimonio pubblico di edilizia scolastica. La conferma arriva da uno degli ultimi atti che, come Commissione Cultura della Camera, abbiamo approvato prima della pausa agostana nei lavori: l’indagine conoscitiva sullo stato dell’edilizia scolastica in Italia, uno studio cominciato nel 2013 e che ha registrato tutte le azioni attuate in questi anni. La situazione era, sostanzialmente, di caos burocratico e di carenza di una visione d’insieme: assenza di provvedimenti complessivi specifici e linee di finanziamento discontinue nell’ammontare e nell’erogazione, in capo a Ministeri diversi e senza programmazione degli interventi. A distanza di quattro anni, sono diventate realtà la maggior parte delle proposte avanzate dai tecnici nel corso delle audizioni attuale in Commissione: spazi di manovra per gli Enti locali al di fuori del Patto di stabilità; istituzione dell’8 per mille da destinare all’edilizia scolastica; attivazione di un Fondo unico in cui sono confluite tutte le linee di finanziamento sia nazionali che europee; l’operatività di una cabina di regia rappresentata dall’Osservatorio per l’edilizia scolastica; la revocabilità dei finanziamenti concessi in caso di inazione degli Enti locali; la trasformazione delle scuole in civic center. Ad esempio, per la sola provincia di Modena sono già stati assegnati oltre 14 milioni di euro di fondi per gli adeguamenti sismici. Altrettanti stanno per essere sbloccati. Lo sforzo di trasparenza è stato imponente: l’intera mole degli interventi sull’edilizia scolastica finanziati, in corso o conclusi, è direttamente verificabile sul sito www.cantieriscuole.it. Le opere sono suddivise per Comune e per ognuna di esse è riportata una scheda che indica tipologia dei lavori, stato di avanzamento e finanziamenti. Nel Comune di Modena, ad esempio, gli interventi di edilizia scolastica sono 55 e riguardano 39 diversi edifici per un valore complessivo di oltre 15 milioni di euro. Per Carpi, invece, il secondo Comune più popoloso della provincia, 29 interventi che riguardano 24 edifici per un valore complessivo che supera i 5 milioni di euro. Numeri che testimoniano della concreta attenzione rivolta a un ambito che era stato trascurato per troppi anni.
Pubblicato il 7 Agosto 2017