Amo le montagne e le valli del Trentino. Ne apprezzo la cucina e i prodotti tipici. Ed è proprio il rispetto che porto a questa cultura materiale e l’orgoglio per quella della mia terra, che mi portano a difendere la differenza di prodotto che c’è tra il nostro aceto balsamico tradizionale e il balsamico trentino. Sull’argomento, con altri colleghi emiliani (primo firmatario, Giuseppe Romanini), abbiamo interpellato il Ministro delle politiche agricole e la risposta fa piazza pulita degli equivoci dei mesi scorsi: l’aceto balsamico trentino non sarà nell’elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali di prossima emanazione. La risposta è quella che ci aspettavamo e riconosce la specificità dell’aceto balsamico Dop e Igp della tradizione acetaia modenese ed emiliana. L’interrogazione non è stata presentata per una una mera difesa di campanile, bensì per evitare di compiere un errore, derogando al rigore con cui devono essere riconosciuti gli elementi di tradizionalità di produzione delle nostre specialità territoriali, certificati dai marchi di qualità. Altrimenti con quale credibilità e forza potremmo tutelarli e valorizzarli in sede comunitaria e internazionale?
Risposta del sottosegretario di Stato per le Politiche agricole, alimentari e forestali, Giuseppe Castiglione, “Presidente, onorevoli colleghi, come correttamente rilevato dall’onorevole Romanini, il Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali è in procinto di emanare il decreto ministeriale concernente la diciassettesima revisione dell’elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali, definiti dalle regioni e dalle province autonome di Trento e di Bolzano, ed inserite nei rispettivi elenchi.
Al riguardo, e soprattutto per fugare la preoccupazione che l’onorevole Romanini ha espresso nella sua interrogazione, vorrei precisare che il prodotto aceto balsamico trentino, non compreso nel registro dei prodotti tradizionali della provincia autonoma di Trento e di Bolzano, non è stato inserito nel predetto elenco nazionale che sta per essere varato. Quindi, l’onorevole Romanini può essere rassicurato per questa preoccupazione che aveva espresso nella sua interrogazione.”
Pubblicato il 27 Luglio 2017