Finalmente si riconosce per legge l’attività lavorativa svolta da assegnisti e dottorandi di ricerca. La legge di riforma del lavoro autonomo, approvata in mattinata in via definitiva dal Senato, contiene, infatti, anche una norma, particolarmente attesa, che sancisce un diritto per i tanti giovani che sono impegnati nella ricerca nelle università italiane. La legge rende, infatti, strutturale – a partire dal 1° luglio – la cosiddetta Dis-coll, l’indennità di disoccupazione per i collaboratori (co.co.co e co.co.pro) e ne estende l’applicazione anche ad assegnisti e dottorandi di ricerca con borsa di studio. Per la prima volta, in sostanza, si certifica che anche la ricerca è un lavoro e, quindi, quando quel lavoro si dovesse perdere, il lavoratore ha diritto ad accedere a una indennità di disoccupazione, come le altre categorie di collaboratori. E’ un bel traguardo, a cui, come Partito democratico, abbiamo lavorato con convinzione e pervicacia e ora è finalmente legge.
A questo link il dossier che contiene le norme sulla riforma del lavoro autonomo
194_Statuto lavoro autonomo