E’ uscito sul settimanale Notizie una mia riflessione, in occasione dell’8 marzo, sulla legge a tutela dei figli rimasti orfani in seguito a un crimine domestico. “Orfani due volte” come giustamente ha intitolato il settimanale. Proprio nel pomeriggio di mercoledì 1° marzo la Camera ha approvato, all’unanimità, la legge, che ora passa al Senato dove auspichiamo un’approvazione altrettanto larga e in tempi brevi. Ecco il testo della mia riflessione gentilmente pubblicata da Notizie:
IL PARLAMENTO A TUTELA DEGLI ORFANI, FIGLI DI MADRI VITTIME DI CRIMINI DOMESTICI
di Manuela Ghizzoni, componente della Commissione Cultura della Camera dei deputati
L’8 marzo, Festa della donna, negli ultimi decenni, si sdoppia sempre più tra festa commerciale e momento di riflessione sulla situazione femminile nel nostro Paese. Personalmente, vorrei incrementare questo secondo filone di analisi, affinché questa giornata possa essere davvero di festa per tutte. Fino a quando ci saranno donne violate, maltrattate e vituperate ci sarà ben poco da festeggiare. I numeri sono impressionanti. A ricordarli è stata la Polizia di Stato nell’ambito del lancio della campagna “Questo non è amore…”: in Italia, ogni 3 giorni e mezzo, avviene un omicidio in ambito familiare o affettivo. Ogni giorno, vengono compiuti ai danni delle donne 23 atti persecutori, 28 maltrattamenti, 16 episodi di percosse, 9 violenze sessuali. Cifre a cui si aggiunge tutto quel sommerso di violenza e sopraffazioni che non sfocia in una denuncia. Le storie tossiche che, pressoché giornalmente, la cronaca ci riporta nascono tutte, invariabilmente, con il racconto di comportamenti aggressivi, morbosi e intimidatori che, però, soprattutto agli inizi, vengono travisati dalle interessate, ma anche da parenti e amiche, come espressioni di un amore appassionato e innocua gelosia. E, invece, sono le avvisaglie di un crescendo di violenze che, complice la solitudine e l’isolamento delle vittime, si radicalizzano fino al doloroso esito finale: l’uccisione della donna, alla quale, purtroppo, molto spesso assistono i figli così come hanno assistito, impotenti, all’escalation di violenza. Sono loro, i figli, spesso minorenni, le altre vittime della barbarie domestica. Bambini e ragazzi che, secondo un recente studio, crescono nella convinzione che quella sia la normalità dei rapporti tra uomini e donne e che, se non aiutati, sono destinati a perpetuare quello schema affettivo innaturale e distruttivo. Rimasti da soli, con la madre morta e il padre in carcere o suicidatosi, assistono impotenti al dispiegarsi di una burocrazia insensata che, in molti casi, “premia” il genitore assassino con la pensione di reversibilità della moglie uccisa o addirittura con la sua eredità, sottraendo risorse proprio ai figli. E’ anche per cancellare queste mostruosità giuridiche che la Camera sta lavorando per approvare, in prossimità dell’8 marzo, una legge a tutela di questi ragazzi: “Modifiche al codice civile, al codice di procedura penale e altre disposizioni in favore degli orfani di crimini domestici”. Contiene norme importanti, principi di civiltà a tutela dei minorenni, ma anche dei maggiorenni, divenuti orfani in seguito a un femminicidio. Si prevede per loro il patrocinio gratuito in tutti i procedimenti penali e civili che derivano dal reato commesso; la pensione di reversibilità; il sequestro conservativo dei beni mobili e immobili dell’imputato a garanzia del risarcimento dei danni civili a favore, appunto, dei figli della vittima; l’assistenza medica e psicologica gratuita fino a che non si sia ripristinato un equilibrio psico-fisico possibile; l’indegnità del genitori omicida che viene escluso dall’asse ereditario; la garanzia della continuità affettiva. Il Fondo per le vittime della mafia, inoltre, viene allargato anche alle vittime dei crimini domestici per cui ben 2 milioni di euro saranno utilizzati per borse di studio e l’avvio nel mondo del lavoro di questi giovani orfani. Era l’impegno che la presidente della Camera Boldrini si era presa nei confronti di Nancy, studentessa di Giurisprudenza, che si è fatta portavoce dei giovani che, come lei e i suoi fratelli, hanno visto la propria vita familiare distrutta da un crimine domestico. E’ l’impegno che, come parlamentari, ci assumiamo nei confronti di queste vittime della sopraffazione nella relazione malata tra uomini e donne.