Parte da Modena, da casa mia, lo sforzo più ponderoso per garantire massima trasparenza e tracciabilità nella vendita dei biglietti di un grande concerto rock. Il prossimo 1° luglio Vasco Rossi, dopo 40 anni, torna laddove aveva cominciato, in quel “Modena Park” (il Parco Ferrari) reso famoso in tutta Italia dalle sue canzoni. Ebbene, mi fa piacere sottolineare che, mentre la Commissione Cultura della Camera di cui faccio parte ha avviato un’indagine conoscitiva sul bagarinaggio online (il fenomeno per cui, pochi minuti dopo l’apertura della prevendita online dei biglietti di un grande concerto, tutti i ticket sono già esauriti per poi ricomparire sul mercato secondario a prezzi decuplicati), a Modena gli organizzatori non solo si sono posti seriamente il problema, ma, insieme agli organismi preposti, stanno prevedendo meccanismi, mai sperimentati prima in tutta la loro complessità, che siano in grado di tutelare tanto gli acquirenti dei biglietti quanto, come immediata ricaduta, l’immagine degli stessi artisti. E’ stato reso noto proprio oggi, a Milano, dagli organizzatori del concerto, mentre la Siae annunciava il ricorso alla magistratura per il più recente dei casi di bagarinaggio online avvenuto proprio ieri, quello relativo al concerto degli U2 a Roma, clamoroso quanto quello del doppio appuntamento con i Coldplay a San Siro. Nel caso modenese, era stato lo stesso Vasco Rossi, in autunno, a intervenire in prima persona per azzerare tutta l’organizzazione precedente con l’intento di ripartire, in un momento successivo, solo con precise garanzie di trasparenza. La politica non è rimasta indifferente a tentativi di truffa di così grande scala. Come Commissione Cultura, già dal mese di dicembre scorso, abbiamo avviato una specifica indagine conoscitiva di cui si sono svolte alcune audizioni che sono pubbliche, come pubblici saranno i risultati di questo nostro lavoro. Contemporaneamente, con la Legge di Bilancio, il Governo ha inasprito le sanzioni, con multe significative che possono arrivare fino a 180mila euro e, nei casi più gravi, la rimozione dei contenuti dalla rete e l’oscuramento del sito da parte dell’Agcom. Si tratta di fenomeni truffaldini e non tollerabili, che speculano sulle passioni musicali degli spettatori di tutte le età, ma soprattutto dei più giovani. Complimenti a Vasco Rossi che con il consueto pragmatismo ha speso la potenza del suo nome per una battaglia di civiltà.
Pubblicato il 17 Gennaio 2017