Un’altra vicenda giudiziaria che si avvia alla chiusura con l’archiviazione; dal clamore mediatico si passa al generale silenzio dei media. Forse avete dimenticato la vicenda di Tempa rossa e della sguattera guatemalteca – archiviata alla categoria “indignazione” – ma a marzo occupò le prime pagine dei giornali con ripercussioni politiche non banali. Il ministro Federica Guidi fu travolta dallo scandalo sollecitato dalla pubblicazione di telefonate con l’allora compagno Gianluca Gemelli: telefonate non penalmente rilevanti, ma che rivelavano anche aspetti privati di un rapporto al capolinea, dati in pasto all’opinione pubblica che si fissò su quel termine (“sguattera guatemalteca”) che sviliva la donna e il suo ruolo pubblico. Il ministro non fu indagato, ma si dimise. La vicenda fu cavalcata, con indignata gravità dalle opposizioni, Movimento 5 stelle in primis, traendone un vantaggio in termini di consensi. A distanza di poco meno di un anno, la Procura di Roma, a cui per competenza è arrivata l’indagine, chiede l’archiviazione per i principali indagati, inclusi Gianluca Gemelli e l’ammiraglio De Giorgi, accusato di abuso d’ufficio e che in estate è andato silenziosamente in pensione. La notizia che allora aveva riempito le prime pagine, scivola ora in quelle interne di alcuni quotidiani. La ministra Guidi fece bene a dimettersi: oltre alla rilevanza penale delle proprie azioni, per un politico – rispetto al comune cittadino – c’è il tema dell’opportunità e delle condizioni in cui svolgere il proprio mandato e la vicenda Tempa rossa ne aveva compromesso la serenità necessaria. Ma la questione generale – e rilevante per gli indagati – è che la presunzione di innocenza, caposaldo del nostro ordinamento giuridico, si è ormai trasformata per i cittadini e l’informazione in presunzione di colpevolezza. Vero, il giustizialismo imperante è stato alimentato da corruzione dilagante e da uno svilimento dell’etica pubblica, ma con l’acqua sporca si sta gettando anche il bambino perché sono tante, troppe, le indagini che, a mesi di distanza, dimostrano l’inconsistenza di presunti reati. Anche i 5 stelle stanno scoprendo il principio del garantismo, un po’ opportunisticamente, per la verità, dopo le vicende che hanno coinvolto l’Amministrazione romana. Resipiscenza tardiva e a senso unico. Intanto il danno, in tante vicende (penso a quella dellacollega deputata e virologa di fama internazionale Ilaria Capua) ormai è stato fatto, per lo più nell’indifferenza di chi, al primo ruggito del clamore mediatico, si era tanto indignato.
photo credit: Palazzochigi Electrolux: a Palazzo Chigi la firma dell’accordo via photopin (license)
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