Un augurio per il futuro e un bilancio del passato
Il 2017 sta per finire. L’anno nuovo è alla porta. Vorrei raggiungere ognuno di voi per auguragli il meglio. Senza consultare stelle ed oroscopi, guardo al futuro con speranza tipicamente umana e al passato con rigore. La 17esima Legislatura è arrivata alla sua naturale conclusione. Per me, è stata la terza consecutiva e, anche se non ho raggiunto il limite dei 15 anni di mandato previsto dallo Statuto del partito, sarà anche l’ultima: torno al mio lavoro di ricercatrice all’Università di Bologna. E’ tempo di bilanci, quindi, e – insieme a una folta schiera di commentatori, editorialisti e politici – provo anch’io a tracciare un consuntivo. Sono stati cinque anni intensi. Questa legislatura, avviatasi in maniera sconsolante con la “non vittoria” del Pd e la necessitata riconferma di Napolitano, si è, invece, rivelata feconda di riforme, soprattutto nel campo dei diritti. L’elenco delle nuove leggi è più ampio e incisivo di quanto i detrattori vorrebbero ammettere: biotestamento, unioni civili, reddito di inclusione, dopo di noi, divorzio breve, reato di tortura, obbligo vaccinale sono solo alcuni …