“Vengo lì e ti brucio”: in queste parole, terribili, c’è tutta la violenta possessività dell’uomo che considera la compagna un oggetto di proprietà a cui non è consentito di rescindere unilateralmente il rapporto, anche se del tutto malato. “Vengo lì e ti brucio”: è quanto ha minacciato di fare un uomo a Castelfranco bussando alla porta della sua ex compagna, madre di suo figlio, che già lo aveva denunciato come stalker. Minacce che, quasi mai, rimangono tali: lo conferma la recente condanna a 18 anni di Paolo Pietropaolo, l’uomo che tentò di uccidere la compagna incinta all’ottavo mese dandole fuoco. In questo #25novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della #violenza sulle #donne, faccio mia la sollecitazione delle forze dell’ordine e delle donne dei centri anti-violenza: donne non tacete, denunciate gli uomini violenti, non c’è rabbia né malessere né difficoltà personali o economiche che possano giustificare percosse o minacce di ritorsioni sui figli o abusi psicologici e sessuali.
Fatelo prima che la situazione possa ulteriormente degenerare, fatelo innanzitutto per voi, dal circuito della violenza si può uscire. Compito delle istituzioni e della politica è creare le condizioni per sostenere le donne vittime di violenza, ma anche, e soprattutto, porre le basi affinché finalmente si riescano a cancellare anche gli ultimi strascichi di una cultura patriarcale e si affermi una reale parità tra i generi, costruita nella testa e nei sentimenti delle persone, prima ancora che nelle gerarchie delle organizzazioni. Di fronte ai numeri di questa mattanza a volte ci si scoraggia, ma in realtà passi avanti, dal punto di vista delle tutele, se ne sono fatti e se ne stanno facendo. L’esempio più recente è rappresentato dalle norme contenute nella legge di Bilancio in fase di definizione. Anche grazie ad emendamenti Pd, è stato introdotto il congedo per le lavoratrici autonome vittime di violenza, è stato aumentato di 5 milioni l’anno per il triennio 2017/2019 il finanziamento del Piano contro la violenza, è stato esteso il periodo di congedo paterno obbligatorio e facoltativo in occasione della nascita di un figlio. Sono misure di tutela e prevenzione importanti, che vanno nella giusta direzione, quella di sostenere le vittime, ma anche quella di creare le condizioni affinché la parità sia effettiva e praticata nella vita quotidiana, difficoltà comprese. #iostodallapartedelledonne.
Pubblicato il 25 Novembre 2016