Da Ventotene, l’isola dove un gruppo di antifascisti condannati al confino concepì l’idea di un’Europa federale, arriva un messaggio forte di rilancio dell’Europa, a partire dai giovani. Sia il presidente francese Hollande che la cancelliera tedesca Merkel, così come il presidente del Consiglio Renzi, hanno ribadito l’importanza di rilanciare non solo l’occupazione, ma anche la mobilità dei giovani e gli investimenti sul patrimonio culturale, vero antidoto alla paura che il terrorismo vuole instillare nelle nostre comunità. Questo tri-laterale a Ventotene è risultato significativo per diversi aspetti. Innanzitutto, quello simbolico. Dopo lo scossone Brexit, ripartire da Germania, Francia e Italia significa ritornare a quel nucleo originario di Paesi fondatori di un primo embrione di Europa, la Comunità economica del carbone e dell’acciaio (c’erano anche Belgio, Lussemburgo e Paesi Bassi). Senza scomodare l’ingombrante paragone con Adenauer, Schuman e De Gasperi, Merkel, Hollande e Renzi hanno la piena consapevolezza del passaggio cruciale e delicato per il futuro di un’Europa unita che unita non è mai diventata veramente. E poi un significato pratico-operativo. I problemi che ci pressano da vicino sono le ondate migratorie, il terrorismo internazionale, la crisi economica, la disomogeneità interna all’Ue resa più acuta dalla decisione della Gran Bretagna di lasciare l’Unione. Puntare sui giovani e sulla cultura, significa puntare sul futuro e su una nuova idea di Europa. E’ una strada obbligata. Ha ragione Hollande: bisogna rilanciare l’Erasmus, la mobilità studentesca, ma, aggiungo io, bisogna farlo investendo risorse locali e internazionali. Oggi l’Erasmus, strumento utilissimo di conoscenza fuori dai propri confini (universitari e nazionali), di comparazione e approfondimento disciplinare oltre che di apprendimento delle lingue, è appannaggio delle famiglie in condizioni sociali più forti, visto che gli investimenti nazionali e dei singoli atenei non sono in grado di coprire interamente tutte le spese che la permanenza di mesi all’estero comporta. L’auspicio è che questi temi importanti saranno ancora oggetto di ulteriori analisi e sviluppo nei prossimi incontri, a cominciare dal bilaterale Italia-Germania che sarà ospitato nelle nostre terre, a Maranello, il 31 agosto prossimo.
Pubblicato il 23 Agosto 2016