Come deputati Pd avevamo denunciato il problema non più tardi di un mese fa: con una risoluzione, avevano impegnato il Governo a risolvere nel primo provvedimento legislativo utile il problema, sempre più gravoso, del precariato nei nidi e nelle scuole d’infanzia comunali. La sera di lunedì 20 giugno, nel corso della riunione del Consiglio dei ministri, é arrivato l’atteso provvedimento che conferma la leale collaborazione istituzionale tra i diversi livelli di governo. L’Esecutivo, con il decreto legge Enti locali, ha, infatti, previsto la possibilità per i Comuni di predisporre piani di assunzione straordinaria su base triennale, in modo da garantire un avvio regolare del prossimo anno scolastico e anche i livelli formativi necessari per il buon funzionamento delle strutture comunali. E’ un provvedimento che avevamo sollecitato con forza raccogliendo la denuncia congiunta del personale educativo precario e dell’Anci sulle difficoltà per i Comuni nel mantenere la qualità dei servizi educativi rivolti ai bambini della fascia d’età da 0 a 6 anni, servizi apprezzati e sempre più necessari alle famiglie. Com’è noto, infatti, fino ad ora, a causa dei limiti imposti in materia di assunzioni e per i vincoli di bilancio collegati al Patto di stabilità, i Comuni dovevano ricorrere ogni anno a contratti di lavoro a tempo determinato con, da una parte, un aggravio di costi e l’impossibilità di assicurare continuità educativa e, dall’altra, costringendo il personale a un lungo precariato. Il piano straordinario di assunzione di educatori e insegnanti potrà ridare fiato ai Comuni impegnati a garantire un servizio pubblico essenziale come i nidi e le scuole d’infanzia e potrà assicurare certezze occupazionali ai tanti educatori la cui professionalità, fino ad ora, non era stata adeguatamente valorizzata
Pubblicato il 23 Giugno 2016