Giorno: 24 Maggio 2016

Trasparenza nella Pubblica amministrazione: da oggi, un diritto in più

Gli effetti pratici si cominceranno a vedere tra sei mesi: è questo il tempo che hanno a disposizione le Pubbliche amministrazioni per adeguarsi alle nuove disposizioni. Ma, oggi come non mai, possiamo dire che siamo davanti a un investimento per il futuro. E’ diventato, infatti, realtà dell’ordinamento italiano il cosiddetto Foia, Freedom of information act, ovvero il sistema di accesso aperto e trasparente agli atti delle Pubbliche amministrazioni. Il Foia, come ricordano le associazioni e i gruppi di cittadini che si sono impegnati per sostenerlo, è in vigore in 90 Paesi e l’Italia ne era ancora sprovvista. In sostanza, per tutti (quindi anche di coloro che non sono portatori di un interesse specifico) sarà possibile accedere ad atti e documenti non solo dello Stato, dei Comuni e delle Regioni, ma anche delle Authority di garanzia, vigilanza e regolazione. In questo modo, migliorando la pubblicità e la trasparenza, si combattono opacità, comportamenti al limite della legalità, e vero e proprio malaffare. Il testo del decreto legislativo registrato oggi è stato molto migliorato nel corso dei lavori …

Atenei, è l’Italia che ha pochi laureati, non Unimore

“Il convegno “L’Emilia dei motori, un modello della crescita” tenutosi lunedì a Modena ha sollevato questioni importanti in merito al sistema universitario, a cui ho dedicato buona parte del mio impegno parlamentare di questi anni. Non ho potuto parteciparvi proprio perché ero impegnata in Aula dove era in programma un dibattito sulle politiche universitarie. Dai dati presentati a Modena, risulta che il tessuto imprenditoriale locale necessiti di un numero di ingegneri superiore a quello effettivamente formato dall’ateneo modenese. Io credo che il tema sopravanzi le sole, pur fondamentali, esigenze locali. Non è tanto che Unimore non licenzia un numero sufficiente di ingegneri, il problema, cruciale per il futuro del nostro Paese, è semmai che l’Italia non ha un numero sufficiente di laureati per garantire competitività sul mercato globale della conoscenza e delle opportunità. Intervenendo a Montecitorio ho ricordato che siamo ultimi per numero di laureati fra i paesi aderenti all’Ocse e che nell’ultimo decennio abbiamo perso per strada qualcosa come 70mila matricole (il dato demografico spiega solo in parte il calo). Con una forte disparità, …