Ricostruire una memoria politica di quello che stiamo facendo: questa è la nuova sfida, potenzialmente utile per altre comunità che dovessero trovarsi nella nostra stessa situazione o in una situazione analoga. E’ quello che ho ribadito intervenendo alla Direzione provinciale del Pd modenese dedicata alla ricostruzione post-terremoto a ridosso del quarto anniversario del sisma del 2012. Noi tutti insieme abbiamo costruito un modo di relazionarsi tra i livelli istituzionali, in una filiera corta che collega i territori, la Regione, il Parlamento e l’Europa. E’ una modalità capace di mettere in connessione il bisogno con la soluzione del bisogno. Insomma, dobbiamo far sì che la memoria politica della nostra esperienza si trasformi in una norma di legge, una cornice che ci consenta di affrontare situazioni simili. Per evitare che torni ad accadere che in situazioni analoghe i cittadini abbiamo risposte diverse. Non possiamo permettere, come è accaduto in altre occasioni, che si perda memoria di come intervenire. Ad esempio, noi siamo stati pionieri nella ricostruzione delle scuole. Fu una precisa scelta del commissario Errani. Per prime sono state ricostruite le scuole in modo che i ragazzi non perdessero mesi di lezioni. Abbiamo ricostruito scuole belle e più sicure che potrebbero essere un modello anche per risolvere situazioni non così tragiche, ma ugualmente di stingente necessità. Facciamo sì che una modus operandi costruito con fatica, ma anche con indubbia capacità di reazione, vada disperso nella necessità di continuare a fare. Che rimane, comunque, il nostro grande impegno.
Pubblicato il 17 Maggio 2016