Il Pd e i Gd di Pavia mi hanno invitato, venerdì 29 aprile, ad un incontro pubblico per discutere di diritto allo studio, finaziamenti alle università statali e valutazione.
Con Stefano Ramat e la collega Chiara Scuvera abbiamo ragionato anche confortata anche degli ultimi dati del Rapporto Alma Laurea. Con i presenti abbiamo condiviso la necessità di intervenire su tre ambiti: gli studenti, i docenti e il sistema universitario più in generale.
E’ necessario completare la normativa del diritto allo studio, ampliando la platea dei beneficiari, garantendo la borsa di studio a tutti gli idonei e rendendo stabile l’incremento di 55 milioni del Fondo integrativo statale. Necessario, inoltre, sperimentare lauree triennali immediatamente professionalizzanti nei settori tecnici e mettere in campo un programma straordinario di orientamento pre-universitario per diminuire gli abbandoni precoci e i frequenti trasferimenti di corso. Per fermare l’emorragia di professori e ricercatori, bisogna rimuovere il blocco del turn over; recuperare nelle retribuzioni quanto perso con il blocco stipendiale 2008-2015; rivedere la giungla dei contratti pre-ruolo e garantire stabilità e regolarità nel tempo del finanziamento per la ricerca libera e di base.
Per quanto riguarda il sistema universitario più in generale, è necessario, innanzitutto, recuperare gradualmente i forti tagli subiti dal 2008. Insomma la ricetta è abbastanza chiara, si tratta ora di provare a metterla in pratica.