Approvata all’unanimità in Commissione Cultura della Camera la risoluzione che impegna il Governo a rivedere la normativa Isee e Ispe per estendere la platea dei beneficiari del diritto allo studio universitario, presentata dalla deputata modenese del Pd Manuela Ghizzoni. Ecco il suo commento:
“Il primo dato di soddisfazione è che siamo riusciti a concordare una risoluzione unitaria che, alle prime firme di Pd, Si-Sel e Movimento 5 stelle, ha aggiunto il voto di tutti parlamentari presenti in Commissione, anche grazie al lavoro svolto nella raccolta dati e nell’ascolto di tutti i soggetti interessati, dalle Regioni ai rappresentanti degli studenti, al Ministero. La seconda ragione di soddisfazione è che il ministro dell’Istruzione ha già fatto proprio e accolto uno degli indirizzi contenuti nella risoluzione annunciando di innalzare le soglie Isee (23mila euro) e Ispe (50mila euro) come richiesto da noi parlamentari e dai rappresentanti degli studenti. Con le nuove soglie si amplierà la platea degli idonei ai benefici del diritto allo studio. Questa platea aveva subito una contrazione significativa in virtù delle nuove modalità di calcolo dell’Isee e dell’Ispe sebbene non fossero intervenute modifiche nel reddito o nel patrimonio delle famiglie degli studenti. Le nuove soglie stabilite dal ministro ci soddisfano perché neutralizzano gli effetti determinati dalle nuove modalità di calcolo. In Emilia Romagna l’effetto dei nuovi metodi di calcolo Isee e Ispe aveva prodotto la riduzione del 15% della platea dei beneficiari (da 19.265 a 16.246). Con un bando suppletive sono stati “recuperati” 984 ex beneficiari esclusi, mettendo le soglie isee e ispe rispettivamente a 24.126 e 40.713. Le nuove soglie annunciate dal ministro consentiranno un recupero pieno di quanti sono stati esclusi nel 2015. La risoluzione che il Governo ha accolto non si limita all’intervento sulle soglie Isee e Ispe, ma enumera anche altre direttrici di lavoro, per aprire un vero e proprio cantiere sul diritto allo studio, al fine di renderlo più equo ed efficace. Tra gli altri impegni accolti, c’è l’accelerazione sull’attuazione della parte ancora mancante del decreto legislativo 68, quella che da 3 anni è attesa per stabilire criteri e modalità di riparto del Fondo per le borse di studio, al fine di soddisfare il fabbisogno reale delle Regioni: a questo proposito è però necessario che siano condivisi requisiti unitari tra le regioni, così che gli studenti idonei corrispondano a platee omogenee. Si impegna, inoltre, il Governo a prevedere misure compensative per chi è rimasto escluso dai benefici nel 2016 e a stabilizzare anche per gli anni futuri l’incremento del Fondo deciso con la Legge di stabilità 2016. Infine, all’indirizzo del Ministero del Lavoro, si chiede di individuare modalità di calcolo dell’Isee universitario che rendano certi lo scorporo dal reddito familiare, utile per il calcolo Isee, sia del valore della borsa di studio ottenuta da un figlio che quella ottenuta eventualmente da fratelli o sorelle, ugualmente studenti universitari. Si eviti, insomma, che proprio l’aver già ottenuto una borsa di studio l’anno precedente, faccia superare la soglia Isee del reddito familiare necessaria per calcolare se si avrà diritto alla borsa di studio anche nell’anno accademico successivo”
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