Il ministro dell’Istruzione e Università Stefania Giannini ha firmato il decreto che dà attuazione al piano straordinario di reclutamento di 861 ricercatori previsto nella Legge di stabilità. “E’ una buona notizia – commenta la deputata modenese del Pd Manuela Ghizzoni, componente della Commissione Istruzione della Camera – soprattutto per la rapidità con cui si è proceduto ad emanare il decreto attuativo della norma approvata solo quaranta giorni fa in Legge di stabilità. Grazie a questa disposizione all’Università di Modena e Reggio Emilia saranno destinate risorse per coprire 14 posti da ricercatore”. Ecco la dichiarazione di Manuela Ghizzoni:
“La firma del decreto ministeriale che ha dato il via libera al piano straordinario per il reclutamento di 861 ricercatori universitari (a cui seguirà analogo provvedimento per i ricercatori degli EPR) è una buona notizia, tanto più per la rapidità con cui è arrivata. Non va dimenticato, infatti, che la misura in questione è diventata operativa solo quaranta giorni fa, all’interno della Legge di stabilità. In questo modo – pur con numeri che restano ancora insufficienti per arginare anni di trascuratezza, ma che rappresentano comunque una boccata d’ossigeno – si schiudono le porte del sistema della ricerca a nuovi giovani talenti. Grazie a questa disposizione, ad esempio, all’Università di Modena e Reggio Emilia saranno destinate risorse per coprire 14 posti da ricercatore di tipo B, quelli cioè che possono, poi, aspirare al ruolo di professore associato al termine del contratto triennale. I 50 posti assegnati a Bologna potranno, poi, rappresentare una risposta a una parte significativa di quei ricercatori precari che, proprio nei giorni scorsi, giustamente paventavano l’avvicinare della scadenza del loro contratto. Ora non saranno più costretti, come avevano denunciato, ad abbandonare la ricerca o l’Italia, ma potranno provare a vincere una di queste posizioni. Piccoli passi avanti, insomma, per tamponare quella “fuga di cervelli” che rappresenta uno spreco di intelligenze ed energie che potrebbero essere invece impiegate al servizio del nostro Paese”.
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