All’attenzione degli imprenditori e delle loro associazioni,
come ricorderete la questione della restituzione delle rate dei mutui accesi per il pagamento delle imposte era stata oggetto, l’anno scorso, di una valutazione condivisa tra le istituzioni e il sistema delle imprese: chiedemmo un’ennesima proroga, ottenuta fino al giugno 2016, convenendo che sarebbe stata l’ultima, anche per chiudere l’esposizione finanziaria dello Stato a suo tempo concordata con la Commissione europea. Cosa effettivamente avvenuta e che rende ora impercorribile ogni ipotesi di ulteriore proroga: se si intendesse battere questa strada sarebbe infatti necessario riaprire una procedura ad hoc in sede comunitaria, con evidenti problemi non solo di tempistica, ma anche di sostanza (non è questo il momento opportuno per aprire un nuovo dossier con Bruxelles, viste le tante pressanti questioni generali in attesa di un accordo). Siamo ben consapevoli, per l’interlocuzione continua con imprenditori e associazioni della zona del cratere sismico, che una parte delle imprese impegnate nella ricostruzione – data la oggettiva complessità della procedura Sfinge – possa trovarsi in difficoltà a pagare ora i tributi vecchi e nuovi, stante che i contributi dovuti per la ricostruzione non sono ancora interamente erogati. Esiste quindi, per una parte delle imprese, un concreto problema di liquidità nonostante le precedenti proroghe e le specifiche rateizzazione dei pagamenti che abbiamo ottenuto. A queste imprese non intendiamo voltare le spalle, nonostante gli accordi presi un anno fa e i vincoli di finanza pubblica che abbiamo ricordato. Insieme alla Regione e agli Enti locali, in un confronto costante col Governo, abbiamo quindi cominciato a lavorare su una diversa, possibile, soluzione al problema. Prendendo le mosse da un nostro emendamento approvato in occasione della Legge di stabilità 2016, che prevede la possibilità di rateizzare il pagamento delle imposte fino a 18 mensilità per tutti i soggetti che abbiano subito danni da calamità naturali – una norma generale, finalmente, che supera i diversi trattamenti e le discriminazioni cui abbiamo assistito nel tempo da territorio a territorio – crediamo sia possibile studiare un meccanismo che, non bloccando ulteriormente il pagamento dei vecchi oneri, preveda, invece, una rateizzazione delle nuove imposte che andranno a scadenza. Di fatto si supererebbe proprio quella sfavorevole concomitanza di pagamenti che le imprese hanno davanti – rata del mutuo per le vecchie imposte da un lato, scadenza delle nuove imposte dall’altro – abbassando significativamente il dovuto, agendo non sui vecchi mutui ma sui pagamenti rateizzati per le nuove imposte. E’ questa l’ipotesi che stiamo verificando con grande attenzione e su cui stiamo lavorando: è bene ricordare ancora una volta come le soluzioni che si vanno ad approntare debbano garantire il massimo rispetto delle regole comunitarie, pena incorrere poi in procedure di infrazione che si ripercuoterebbero dapprima sull’Italia, e poi di conseguenza sulle imprese che ne hanno goduto. Un problema capitato purtroppo per altre calamità e che in Emilia abbiamo sempre prevenuto grazie ad un lavoro scrupoloso. Avremo modo di parlarne in maniera più approfondita con i rappresentanti di Rete Impresa nel corso di un incontro già programmato fra una decina di giorni: è nostro interesse, come sempre, condividere le soluzioni più efficaci ascoltando e raccogliendo il contributo di chi si misura quotidianamente con questi problemi.
Cordialmente
Manuela Ghizzoni
Davide Baruffi
Stefano Vaccari