Anno: 2015

“Breve catalogo dei luoghi comuni sulla nostra libertà”, di Chimamanda Ngozi Adichie – La Repubblica 10.05.15

Okoloma era uno dei miei più cari amici d’infanzia. Abitava nella mia stessa strada e si prendeva cura di me come un fratello maggiore. Se mi piaceva un ragazzo, gli chiedevo che ne pensava. Okoloma era spiritoso e intelligente e portava stivali da cowboy a punta. È morto nel dicembre del 2005 in un incidente aereo nel sud della Nigeria. Faccio ancora fatica a esprimere a parole cosa ho provato allora. Okoloma era uno con cui potevo discutere, ridere, parlare davvero. Era anche la prima persona ad avermi dato della femminista. Avrò avuto quattordici anni. Eravamo a casa sua e discutevamo riempiendoci la bocca di idee traballanti ricavate dalle nostre letture. Non ricordo di cosa stessimo discutendo. Ma ricordo che, mentre snocciolavo i miei argomenti, Okoloma mi guardò e disse: «Sei proprio una femminista». Non era un complimento. Lo intuii dal tono, lo stesso con cui uno direbbe: «Quindi difendi il terrorismo ». Non sapevo l’esatto significato della parola “femminista”. E non volevo che Okoloma sapesse che non lo sapevo. Così ripresi la discussione facendo …

“Svantaggi di genere da una sponda all’altra”, di Fiorella Kostoris – Il sole 24 Ore 10.05.15

Negli ultimi anni, si tende a parlare del Mediterraneo come di un bacino che separa nei comportamenti la sponda settentrionale da quella meridionale: dai Paesi del Sud si emigra, mentre quelli del Nord sono chiamati all’accoglienza; le diversità etniche, culturali e religiose tra i due lati del Mare Nostrum sono un ingrediente non secondario di incomprensioni, conflitti ideologici, antagonismi socio-economici, episodiche guerre fratricide, che del resto attraversano anche ciascuna delle due aree. L’attenzione focalizzata sulle donne del Mediterraneo permette invece di guardare a problemi, speranze, opportunità, condivise tra le due rive del Mediterraneo, ancorché siano forti anche le differenze fra i due universi di riferimento, come l’indicatore dello sviluppo umano (HDI), prodotto dalle Nazioni Unite (Human Development Report, 2015), chiaramente illustra: dei 6 Paesi mediterranei presenti nella sessione Donne e Economia di Valencia (Spagna, Italia, Grecia, Turchia, Tunisia, Egitto), i 3 europei evidenziano un indice HDI basato sulla lunghezza e qualità della aspettativa di vita, sullo standard economico e sul grado di istruzione pari a 0,86-0,87, poco distante dal massimo rinvenuto nel mondo ( 0,94 …

“Dopo la lunga attesa ecco le carte ma sono ancora top secret i dossier di Interno ed Esteri”, di Benedetta Tobagi – La Repubblica 09.05.15

È passato un anno dalla direttiva Renzi che invitava le amministrazioni dello Stato a declassificare (se necessario) e versare in anticipo agli archivi di Stato la documentazione relativa alle stragi terroristiche tra il ‘69 e l’84. Dopo le delusioni iniziali di troppe buste semivuote, sono arrivate alcune importanti sorprese positive, nientemeno che dai militari. Sono stati versati all’Archivio Centrale dello Stato cospicui fondi documentali da parte dell’Aeronautica e dell’Arma, documentazione proveniente sia dagli uffici centrali che da quelli periferici. Parliamo di ben 325 buste da parte dell’aviazione, tutto materiale su Ustica, ovviamente, e 110 (per un totale di alcune migliaia di pagine, di cui circa 5000 su piazza Loggia) dai Carabinieri, sia in formato digitale che cartaceo (avere a disposizione quest’ultimo è importante, per i ricercatori, per poter meglio valutare le carte; il digitale, inoltre, offre meno garanzie di autenticità). È una novità importante, segnale concreto di un cambiamento culturale. Gli Stati Maggiori e tutto ciò che è “militare”, infatti, non sono tenuti a versare le carte all’Acs (hanno un loro archivio storico autonomo). Dunque …

Cpl, Baruffi e Ghizzoni “Bene l’incontro fra Di Bari e Cantone” – comunicato stampa 08.05.15

«Fermo restando i doverosi accertamenti in corso da parte della magistratura, non possiamo che appoggiare qualunque iniziativa venga intrapresa per non pregiudicare i livelli occupazionali di un’azienda così radicata nel nostro territorio.» Questo il commento dei deputati modenesi del Pd Davide Baruffi e Manuela Ghizzoni, dopo l’annuncio di un prossimo incontro, giovedì 14 maggio, fra il prefetto di Modena Di Bari e il commissario anticorruzione Raffaele Cantone sul caso della Cpl. Ecco la dichiarazione dei due parlamentari modenesi: “Valutiamo positivamente l’annunciato incontro fra il prefetto di Modena, Michele Di Bari, e il commissario anticorruzione, Raffaele Cantone per fare il punto sulla vicenda della cooperativa Cpl, così da consentire l’adozione di tutte le misure necessarie alla salvaguardia dei livelli occupazionali dell’azienda. È di queste ore infatti la notizia della recessione dei primi contratti pubblici che la cooperativa ha in essere, dopo l’esclusione dalla white list antimafia, a seguito dell’inchiesta che ha coinvolto gli ex vertici dell’azienda. Evidenti le conseguenze sull’occupazione: già ieri Cpl ha annunciato l’apertura della procedura di cassa integrazione ordinaria per 120 dei suoi …

“Buona scuola, gli universitari: “No a una laurea solo per insegnare”, di Cinzia Gubbini – LaRepubblica.it 04.05.15

E’ una delle misure ipotizzate per sconfiggere la piaga del precariato: l’obiettivo è creare lauree magistrali specifiche. “Rischiamo di trovarci con nulla in mano”, è l’obiezione. E la pd Ghizzoni pernsa a una soluzione alla francese Come si formeranno gli insegnanti del futuro? Anche questo è uno dei capitoli “spinosi” del disegno di legge della Buona Scuola, che mentre continua il suo iter parlamentare domani verrà contestato nelle piazze con uno sciopero convocato da tutte le sigle sindacali. La via crucis degli insegnanti. Abilitazione e reclutamento sono i due punti cardine che fino a oggi hanno segnato la vita degli aspiranti docenti. Teoricamente, prima bisogna abilitarsi all’insegnamento e poi bisogna vincere un concorso. In realtà in questi anni le regole sono cambiate molte volte. Il risultato è sotto gli occhi di tutti ed è uno dei motori della protesta: precari che non hanno mai ottenuto il posto di lavoro, idonei che non hanno vinto il concorso, persone che insegnano solo in virtù della laurea sempre a rischio di essere “cancellati”. Senza contare il fiorire di …

Scuola, Ghizzoni “Ancora al lavoro per migliorare la riforma” – comunicato stampa 05.05.15

“Il lavoro parlamentare di miglioramento del testo della riforma prosegue con il medesimo atteggiamento ovvero l’ascolto delle ragioni di tutta la comunità educante (e quindi docenti, famiglie, studenti, ma anche i territori e i cittadini tutti) e con l’aspirazione di garantire autonomia realmente responsabile alle scuole”: la parlamentare modenese del Pd Manuela Ghizzoni, componente della Commissione Istruzione della Camera, ribadisce l’impegno dei parlamentari Pd per migliorare gli aspetti della riforma più discussi, compresi quelli oggetto delle proteste odierne. Ecco la sua dichiarazione: “Le ragioni di uno sciopero vanno sempre ascoltate, poi spetta alla politica assumere delle decisioni, ma l’ascolto è un pre-requisito fondamentale di qualsiasi provvedimento. Questa riforma della scuola arriva dopo mesi di dibattito: il solo Partito democratico, ad esempio, ha organizzato centinaia e centinaia di incontri su tutto il territorio. E da quel confronto sono scaturiti effetti operativi: rispetto alle linee guida presentate a settembre, ad esempio, non c’è più traccia di una progressione di carriera dei docenti legata solo al merito. L’impegno di modifica e di miglioramento della proposta sta continuando, come …

“La rivincita del Paese che dice “sì”, di Mario Calabresi – La Stampa 04.05.15

Sono passati ormai tre giorni dalla manifestazione violenta di venerdì a Milano, ma contati i danni, puliti i vetri, cancellate le scritte, coperti i negozi distrutti e rimosse le auto bruciate, ci si rende conto che sta accadendo qualcosa di più: quell’ondata di distruzione e di negatività è stata il detonatore di una reazione d’orgoglio. L’abbiamo vista nella gente che è scesa per la strada a pulire, in quella che ieri manifestava in positivo, nei discorsi che si ascoltano per la strada e perfino nella stragrande maggioranza dei commenti sui social network. Non è solo una reazione dei milanesi, ma di molti italiani che sentono crescere la stanchezza verso l’idea che si debba sempre dire no, che l’unico pensiero lecito e corretto sia sostenere che ogni tentativo di cambiamento sia sbagliato, negativo, da rifiutare. Sembra emergere finalmente quell’orgoglio che impedisce, per amor proprio e per amore dei propri figli oltre che del proprio Paese, di denigrare ogni cosa e di autodenigrarci. Ma saremo pure capaci di fare qualcosa, ma ci sarà pure un motivo per …