Recepita dall’emendamento del Governo alla Legge di stabilità, presentato oggi pomeriggio alla Commissione Bilancio, la proposta sul diritto allo studio avanzata dalla deputata modenese del Pd Manuela Ghizzoni, componente della Commissione Cultura. “Con questo provvedimento – conferma l’on. Ghizzoni – si stanziano ulteriori 50 milioni di euro che si vanno ad aggiungere agli oltre 160 milioni che il Governo aveva già destinato a questo ambito, fondamentale per il futuro del nostro Paese. Per il 2016 il Fondo integrativo per le borse di studio raggiungerà 217 milioni: la somma più alta dal 2010”.
Dopo l’ok della Commissione Cultura, l’emendamento alla Legge di stabilità presentato dalla deputata modenese del Pd Manuela Ghizzoni che stanzia ulteriori 50 milioni di euro da destinare al rafforzamento del diritto allo studio universitario è stato recepito dal Governo, che oggi pomeriggio ha presentato alla Commissione Bilancio le attese, ulteriori proposte su welfare e cultura. “Si tratta di nuove risorse che vanno ad aggiungersi ai 167 milioni già stanziati. Con questa integrazione significativa, il Fondo statale per l’erogazione delle borse di studio universitarie raggiunge quota 217 per il 2016 – conferma con soddisfazione Manuela Ghizzoni, componente della Commissione Cultura della Camera – Se leggiamo il dato nella prospettiva decennale 2006–2016 si tratta dell’investimento più significativo, con la sola eccezione del 2009 quando il fondo fu portato a 246 milioni salvo, poi, farlo piombare a 99 milioni già l’anno dopo. Ecco, non abbiamo bisogno di altalene, ma di stabilizzare il fondo oltre i 200 milioni, impegno che già ci assumiamo per il futuro. Possiamo cominciare, ora, a colmare il gap che ci divide dalla maggior parte dei Paesi europei. Anche gli ultimi dati Ocse, infatti, confermano che l’Italia è “fanalino di coda” con il 34% di laureati contro una media Ocse del 50%. Meglio di noi anche Lussemburgo e Messico. L’intervento sul diritto allo studio era, quindi, ormai non più rinviabile. Penso alla drammatica fuga di matricole dagli atenei del Meridione, generata in primo luogo proprio dalle carenze strutturali nel sostegno al diritto allo studio”. A questo proposito interviene anche la riforma costituzionale in essere, poiché modifica anche sul titolo V attribuendo alle Regioni la promozione del diritto allo studio. “Il Partito democratico – conclude Manuela Ghizzoni – dovrà assumersi l’onere di guidare il dibattito sul riassestamento dei ruoli e dei pesi sociali ed economici in questo ambito. Anche perché investire nel sapere dei nostri giovani significa investire non solo sui singoli, ma sul futuro, anche economico e sociale, del nostro Paese”.
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