Care democratiche, cari democratici,
sono giorni intensi per l’Italia e per il mondo.
L’attacco dei terroristi al cuore di Parigi e dell’Europa ha provocato un clima di dolore e di paura. Si è trattato infatti di un attentato alla quotidianità, ai valori della nostra vita di tutti i giorni.
Dopo il cordoglio, adesso, è il momento di reagire.
L’Italia ha intensificato i propri sforzi diplomatici, specie in Libia; militari, a cominciare dall’Afghanistan; di sicurezza nelle città, dopo l’ottimo risultato dell’Expo.
Abbiamo anche introdotto un principio che spero sia seguito anche da altri Paesi: per ogni euro investito in sicurezza e polizia, dobbiamo investire un euro in educazione e cultura. Perché l’Europa può vincere questa battaglia solo e soltanto se vince anche la sfida dei valori e dell’identità. E se pensiamo che l’unica strategia sia quella di chiudersi blindati in casa, significa che i terroristi hanno vinto. Dunque investire sulla scuola, sul teatro, sulle periferie deve essere almeno un pezzo della nostra reazione.
Ma sono giorni intensi anche a livello nazionale.
L’economia finalmente si rimette in moto.
Giusto qualche dato ufficale: a ottobre del 2014 la disoccupazione era al 13%, oggi è scesa all’11,5%. Ci sono più di trecentomila italiani in più al lavoro da quando il Governo ha imboccato la strada del JobsAct. I mutui crescono (i contratti stabili, finalmente!), la fiducia di consumatori e investitori è ai massimi da vent’anni a questa parte, dopo tre anni finalmente il PIL quest’anno sarà positivo e meglio delle previsioni di inizio anno.
Le cose finalmente iniziano a marciare.
Vogliamo fare di più. Ecco perché quest’anno in legge di stabilità ci sono molti provvedimenti interessanti: dall’abolizione delle tasse sulla prima casa fino alla prima misura organica di contrasto alla povertà. Dall’investimento sui ricercatori fino ai superammortamenti per le aziende. Dalle misure a sostegno dell’agricoltura fino agli interventi per Bagnoli, per Terra dei Fuochi, per l’Ilva, per le zone strategiche del Sud. Erano anni che non si vedeva una legge di stabilità così piena di buone notizie. E la notizia migliore di tutte secondo me è che il debito dal 2016 finalmente inizia a scendere: lo dobbiamo ai nostri figli, ai nostri nipoti.
Il PD si è caricato di una responsabilità enorme, all’inizio della legislatura. Sembrava tutto finito, il Paese nel caos e l’instabilità politica veniva considerata una delle cause più pericolose della recessione. Adesso che la musica è cambiata e dalla stagione delle chiacchiere siamo passati alle riforme, credo sia il momento di dare con forza un messaggio di speranza agli italiani.
Ecco perché sabato e domenica prossimi il PD organizzerà più di mille banchetti sparsi per l’Italia, con il desiderio di uscire fuori, in piazza, senza paura. Presenteremo le nostre proposte, ascolteremo i commenti e le critiche di chi non la pensa come noi, condivideremo idee e speranze.
Vi chiedo di mettervi in gioco.
So che non è facile e che magari piove o fa freddo, c’è il weekend, siete stanchi. Tutte ottime ragioni per non uscire di casa. Ma è il momento di dire tutti insieme: Italia, coraggio!
Noi, democratici, non abbiamo paura. Scegliamo di abbracciare il coraggio, scegliamo di abbracciare l’Italia.
Sabato e domenica torneremo nelle piazze, con tutto il nostro entusiasmo.
Sul sito www.partitodemocratico.it tutte le informazioni con i banchetti (volendo potete organizzarne uno anche voi, con i vostri amici e compagni). Sul sito www.unita.tv ci saranno due mattinate di una diretta dalle piazze di tutta Italia.
Ciao,
Matteo
PS: Ci sono molte polemiche per il fatto che abbiamo deciso di coinvolgere i diciottenni in un progetto educativo e culturale. Come risposta alla crisi di valori abbiamo pensato di offrire a chi diventa maggiorenne la possibilità per un anno di andare a teatro, alle mostre, nei musei, al cinema, agli spettacoli dal vivo utilizzando un bonus di 500 euro, lo stesso che abbiamo predisposto anche per i professori. A me sembra bello che chi diventa maggiorenne acquisti dei diritti, ma anche dei doveri. E il primo dovere è sapere chi siamo. La cultura, il teatro, la musica, il cinema, l’educazione sono elementi costitutivi dell’essere cittadini italiani. Aiutare i diciottenni a ricordare chi siamo mi sembra un dovere per un Governo, altro che mancia elettorale. Che ne pensate? Leggo volentieri le vostre considerazioni (su questo e su altro) all’indirizzo: matteo@partitodemocratico.it