“Le politiche di sostegno al diritto allo studio sono fondamentali in un Paese, come il nostro, che purtroppo si conferma “fanalino di coda” quanto a numero di laureati”: la deputata modenese del Pd Manuela Ghizzoni, componente della Commissione Cultura e Istruzione della Camera, apprezza le politiche in materia appena annunciate dalla Regione Emilia-Romagna, in linea con quanto si sta votando a livello nazionale. Ecco la sua dichiarazione:
“Bene ha fatto la Regione Emilia-Romagna a non arretrare sugli stanziamenti destinati al diritto allo studio universitario. Bene, in particolare, lo stanziamento straordinario che è stato predisposto in aiuto a quegli studenti universitari che, pur avendo mantenuto il livello di qualità di studio richiesto e a condizioni economiche invariate, quest’anno avrebbero perso la borsa di studio per i nuovi parametri di calcolo dell’Isee, in particolare per quanto riguarda la capacità patrimoniale che si determina utilizzando non il valore catastale, ma quello ai fini dell’Imu. Questa stessa strada la si sta percorrendo anche a livello nazionale. La Commissione Cultura e Istruzione della Camera ha approvato un mio emendamento alla Legge di stabilità per incrementare di 50 milioni il Fondo statale destinato al diritto allo studio e si finalizzano 5 milioni di incremento, già ottenuti al Senato, destinati a sostenere gli studenti esclusi quest’anno dalle provvidenze per l’introduzione delle nuove modalità di individuazione dei beneficiari. Tale emendamento passa ora all’esame della Commissione Bilancio, sostenuto anche dalle dichiarazioni del presidente del Consiglio sulla volontà di investire in cultura, e in particolare sul diritto allo studio, come misura di contrasto al radicalismo e al terrorismo. Le politiche di sostegno al diritto allo studio sono peraltro necessarie in un Paese come il nostro che, purtroppo, si conferma “fanalino di coda” quanto a numero di laureati. I dati appena diffusi dall’Ocse ci piazzano dopo il Lussemburgo e il Messico, con il 34% di laureati contro una media del 50%, il che rappresenta un impoverimento culturale e professionale per l’intero Paese, non solo dei singoli ragazzi. Ma la questione più urgente – certificata dall’Ocse e al netto delle misure previste dalla Legge di stabilità ora in discussione – è il basso livello di spesa per l’istruzione universitaria, simile a quello del Brasile e dell’Indonesia, ben lontano da quanto fanno Stati Uniti, Corea, Canada e Finlandia. E’ per questo insieme di ragioni che il nostro Paese deve sostenere con maggiore forza il diritto allo studio, a partire dai “capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi”: ne va del nostro stesso futuro”.