“L’Università di domani, a Padova e in Italia: spunti di riflessione per
una possibile riforma del sistema universitario”: è il titolo dell’iniziativa che domenica 6 settembre alla Festa Democratica provinciale di Padova vedrà fra i relatori la deputata modenese del Pd Manuela Ghizzoni, insieme al rettore dell’Università di Padova, al coordinatore dell’Unione degli studenti e alla deputata Giulia Narduolo.
Le sfide attuali, sociali, culturali ed economiche impongono un investimento straordinario, di risorse e di proposte, sul sistema universitario. Ne parlerà la deputata
modenese del Pd Manuela Ghizzoni, componente della commissione Cultura e Istruzione della Camera, domenica 6 settembre, alle ore 21.00, alla Festa Democratica provinciale di Padova nel corso dell’iniziativa dal titolo “L’Università di domani, a Padova e in Italia: spunti di riflessione per una possibile riforma del sistema universitario”. Ad affiancarla sul palco della città veneta, il rettore dell’Università di Padova Rosario Rizzuto, il coordinatore dell’UdU – Studenti per Padova Alessandro Asmundo e la collega della commissione Cultura e Istruzione della Camera Giulia Narduolo.
“Non si può ipotizzare alcun intervento sul sistema universitario senza partire da una revisione del diritto allo studio e della tassazione universitaria – spiega Manuela Ghizzoni – Oggi, con costi di iscrizione e frequenza fra i più alti in Europa, a essere penalizzati sono studenti e famiglie a medio e basso reddito, con la conseguenza di una vera e propria emorragia di immatricolazioni, mentre nel resto d’Europa stanno, invece, crescendo. Anche questo è un impoverimento per il Paese e per la promozione sociale e professionale dell’individuo. Perché ancora oggi, e i recenti dati Istat lo dimostrano, chi ha un’istruzione superiore ha un superiore tasso di occupazione. Per questo ho lavorato a lungo sulla proposta di legge, ora all’esame della commissione Cultura, che ridisegna completamente la tassazione universitaria per renderla finalmente equa e accessibile. Nella attuale discussione sulla riduzione delle tasse – prosegue Manuela Ghizzoni – queste sono quelle che vorrei veder cancellate: sarebbe davvero un passo verso l’Europa dei diritti. È di questi giorni, poi, la legittima discussione sugli effetti del nuovo ISEE per l’erogazione delle borse di studio: dai primi dati, il 25% degli attuali aventi diritto ne resterebbe escluso. Sul tema presenterò un’interrogazione al Ministero dell’Istruzione per sapere se non intenda rivedere le soglie di reddito al fine di recuperare così gli esclusi dall’applicazione dei nuovi parametri. È poi da rivedere certamente anche il meccanismo dei “punti organico” per l’assunzione del personale universitario, un sistema macchinoso introdotto dalla riforma Gelmini che di fatto sta creando una forbice sempre più ampia tra gli atenei del Sud e quelli del Nord. E’ necessario – conclude la deputata Pd – ritrovare un equilibrio, per offrire agli studenti e al sistema universitario le stesse opportunità e la stessa qualità. C’è poi un’altra urgenza, non più procrastinabile: liberare le università dai molti adempimenti burocratici e vincoli finanziari che si sono accumulati negli ultimi anni e che rendono ormai quasi impossibile, o almeno molto difficile, l’adempimento ai loro compiti istituzionali con la flessibilità, la prontezza, l’efficienza e l’efficacia richieste in un mondo altamente competitivo a livello internazionale come quello dell’alta formazione e soprattutto della ricerca”.