Il Consiglio dei ministri, in serata, ha approvato un decreto legge recante disposizioni urgenti in materia di Enti territoriali che contiene molte delle misure in favore delle zone terremotate ed alluvionate per cui, in questi ultimi mesi, si erano battuti i parlamentari modenesi del Pd: dall’istituzione delle zone franche urbane alla proroga dell’esenzione dal pagamento dell’Imu sugli immobili inagibili. “Sono risultati importanti che abbiamo perseguito con tenacia in stretto raccordo con gli amministratori locali e la Regione – confermano i parlamentari modenesi del Pd Davide Baruffi, Manuela Ghizzoni e Stefano Vaccari – A chi, in questi mesi, ha continuato a fare polemiche e inutili ciance solo per ricavare spazi sui media, ribadiamo che l’unico modo per ottenere risultati è lavorare in maniera continuativa e coordinata. Solo così si è davvero utili ai territori che siamo chiamati a rappresentare”. Ecco punto per punto i provvedimenti contenuti nel nuovo decreto legge:
Zone franche urbane. L’articolo 16 del decreto legge prevede l’istituzione, in Emilia, delle zone franche urbane per le microimprese, secondo il regime dei “de minimis”, ovvero i cosiddetti aiuti di Stato di importanza minore, regolamentati dall’Unione europea. Le agevolazioni consistono nell’esenzione dal pagamento delle imposte sui redditi derivanti dall’attività economica svolta fino a un importo massimo di 100mila euro annui, l’esenzione dal pagamento dell’Irap fino a 300mila euro e l’esenzione dal pagamento delle imposte municipali sugli immobili situati nella zona franca urbana e posseduti e utilizzati per l’esercizio dell’attività economica. I soggetti che hanno diritto a queste agevolazioni sono le microimprese localizzate all’interno della zona franca urbana che, nel 2014, hanno avuto un reddito lordo annuo inferiore a 80mila euro e impiegano non più di cinque addetti. Devono svolgere la propria attività e avere la propria sede principale all’interno della zona franca urbana. Le esenzioni in questione valgono per il 2015 e il 2016 e a questo fine sono state stanziati 40 milioni di euro complessivi. La zona franca è stata perimetrata applicando i criteri che la regione Emilia Romagna ha utilizzato per ripartire, in precedenza, le risorse finanziarie ed umane per affrontare l’emergenza sisma, e che tengono conto dell’estensione e della gravità dei danni materiali causati dal terremoto in rapporto alla popolazione residente. La perimetrazione tiene anche conto dei danni arrecati dall’alluvione del 2014. La zona franca urbana include i Comuni di Bastiglia, Bomporto, Camposanto, Medolla, San Prospero, San Felice sul Panaro, Finale Emilia, Comune di Modena (frazioni di La Rocca, San Matteo, Navicello e Albareto), e i centri storici dei Comuni con zone rosse: Cavezzo, Concordia sulla Secchia, Mirandola, Novi di Modena, San Possidonio, Crevalcore, Poggio Renatico e Sant’Agostino. “La Lega e il Movimento 5 stelle – dicono Baruffi, Ghizzoni e Vaccari – a più riprese, hanno ironizzato su questo traguardo da noi tenacemente perseguito. Ancora oggi un eurodeputato pentastellato vaneggiava sulla no tax area. Lo abbiamo detto da subito, anche se era impopolare, quella via era impraticabile, ma il regime dei “de minimis” era alla nostra portata. E, infatti, lo abbiamo portato a casa, a vantaggio di tutte quelle piccole imprese commerciali ed artigiane che, in questi anni, hanno sopportato il peso del sisma prima e dell’alluvione poi”.
Proroga dell’esenzione dal pagamento dell’Imu sugli immobili inagibili – Al fine di agevolare la ripresa delle attività e consentire l’attuazione dei piani per la ricostruzione e per il ripristino dei danni causati dal sisma, è stata decisa una ulteriore proroga dell’esenzione dal pagamento dell’Imu sugli immobili inagibili fino al 31 dicembre 2016. “Si ricorderà – spiegano Baruffi, Ghizzoni e Vaccari – che, grazie a un nostro emendamento alla Legge di stabilità, si era ottenuta una prima proroga fino al 30 giugno 2015. Nel frattempo, la Regione si era impegnata a fare un monitoraggio aggiornato su quanti erano gli effettivi immobili danneggiati e ancora inagibili. Sulla base di questi dati, è stato possibile quantificare il reale fabbisogno finanziario per sostenere l’agevolazione e siamo così riusciti ad ottenere questa nuova proroga e stavolta per un anno e mezzo, fino al 31 dicembre 2016”.
Esclusione dal Patto di stabilità dei rimborsi assicurativi incassati dagli Enti locali. L’articolo 17, sempre al fine di agevolare la ripresa delle attività e consentire l’attuazione dei piani per la ricostruzione e per il ripristino dei danni causati dal sisma, esclude dal Patto di stabilità interno dei Comuni e delle Province dell’Emilia-Romagna colpiti dal sisma le somme derivanti da rimborsi assicurativi incassati dagli enti locali per danni su edifici pubblici, che concorrono al finanziamento di interventi di ripristino, ricostruzione e miglioramento sismico, nel limite di 20 milioni di euro per l’anno 2015.
“Una misura importante che non siamo riusciti ancora ad ottenere è la proroga della dichiarazione dello stato di emergenza anche per l’anno prossimo – concludono Baruffi, Ghizzoni e Vaccari – ma questo sarà il nostro prossimo impegno nel cammino parlamentare del provvedimento. Per il resto, ribadiamo il valore dei provvedimenti contenuti nel decreto legge governativo che premiamo il lavoro congiunto del territorio, della Regione e dei parlamentari, sempre al servizio delle nostre comunità”.