L’Italia è un Paese con un eccezionale concentrato di opere d’arte e con l’onere, la responsabilità e il dovere etico di conservarle al meglio. Ogni danno al patrimonio artistico italiano (il crollo di un muro a Pompei, il distacco di un pezzo d’intonaco agli Uffizi, il danno inflitto a un monumento da un vandalo) trova grande rilievo sui mezzi di comunicazione, ovviamente gettando un’ombra negativa sulla reputazione del nostro Paese.
Eppure l’Italia è la nazione leader in fatto di tutela, conservazione e restauro, e tale primato d’eccellenza è noto e riconosciuto in tutto il mondo. Per renderlo noto anche agli italiani (che talvolta sembrano non esserne del tutto consapevoli), il Ministero dei Beni, delle Attività Culturali e del Turismo ha organizzato a Milano un ciclo di nove incontri dal titolo Conservare per ricordare. Un viaggio tra le eccellenze italiane, fortemente voluto da Ilaria Buitoni Borletti, Sottosegretario di Stato del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, e realizzato nell’ambito di Expo 2015.
Il ciclo – partito ieri nel Palazzo di Brera (sede di tutti gli incontri) – vede presenti non solo tutti i più qualificati esperti italiani in tema di tutela e conservazione, ma conta sulla presenza di Umberto Eco che terrà una lectio magistralis il 28 giugno. Dunqne un ciclo che si presenta non solo come occasione unica per incontrarsi e dibattere lo stato dell’arte di questo settore così importante per il nostro Paese, ma che offre una rara possibilità, per il pubblico non specialistico, di gettare uno sguardo approfondito dentro il mondo del restauro italiano.
Il ciclo di conferenze è stato aperto ieri con l’incontro dal titolo Venti di guerra, calamità naturali: salvare la memoria, un tema di drammatica attualità (si veda l’articolo di Paolo Matthiae qui sopra) che è stato presentato attraverso il duro e appassionante lavoro dei nostri restauratori presenti nelle zone più difficili del pianeta.
La seconda conferenza (che si terrà il 28 giugno nella Biblioteca Nazionale Braidense, Sala di Maria Teresa) si intitola Subiaco 1465. Il primo libro stampato in Italia . Umberto Eco racconta… ed è organizzata in collaborazione con il Monastero di Santa Scolastica di Subiaco, ricorrendo quest’anno il 550° dell’introduzione della stampa in Italia e della nascita dell’editoria. L’incontro avrà come fulcro lalectio magistralis di Umberto Eco sui temi, appunto, di stampa ed editoria.
La terza conferenza è prevista per il 10 luglio. Ha come tema Il manufatto rivive. Dall’arte al design, ed è organizzata in collaborazione con la Fondazione Cologni dei Mestieri d’arte. L’incontro intende mettere a fuoco quel tipico “saper fare” che rappresenta uno storico “primato” italiano.
La quarta conferenza, Il restauro italiano fa scuola nel mondo. La grande bellezza si salva così, si terrà il 17 luglio e illustrerà che cosa è oggi il restauro in Italia e come si diventa restauratori, attraverso le esperienze dirette di studenti, docenti e restauratori professionisti.
La quinta conferenza del 18 settembre, Il viaggio dei capolavori. La salvaguardia delle opere durante i trasporti, affronterà un tema affascinante e avventuroso, rilevando le criticità della movimentazione dei manufatti artistici e i contributi della scienza e delle nuove tecnologie a questo particolare settore.
La sesta conferenza del 25 settembre (Giotto in restauro: dalle Croci dipinte fiorentine alle Cappelle Bardi e Peruzzi) ci aiuterà a scoprire come e perché Giotto ha rivoluzionato la pittura italiana alla fine del Duecento.
La settima conferenza, prevista per il 1° ottobre, si intitola Positivo e negativo. Il valore della memoria e si incentrerà sul valore della fotografia storica come memoria del patrimonio culturale italiano, e più in generale della storia italiana.
L’ottava conferenza del 3 ottobre (Scoprire Leonardo: i estauri dell’Adorazione dei Magi e della Sala delle Asse) , guarderà all’arte di Leonardo attraverso il prisma dei due interventi di restauro attualmente in corso.
La nona e ultima conferenza (in programma per il 30 ottobre) è dedicata a Pompei: un grande cantiere per la conoscenza, la conservazione, la fruizione, chiuderà il ciclo, tornando all’attualità e illustrando (attraverso gli interventi di Massimo Osanna, Soprintendente Speciale per Pompei, Ercolano e Stabia, e il generale Giovanni Nistri, Direttore del Grande Progetto Pompei) uno dei simboli del riscatto del patrimonio culturale italiano.
Pubblicato il 7 Giugno 2015