25 aprile, Festa della Liberazione
Oggi, alle 12.00, a cura della Fondazione Fossoli, presso il Museo Monumento al Deportato politico e razziale di Carpi si svolgerà “Perché siano fatte nostre. Lettere di condannati a morte della Resistenza europea ‘adottate’ dagli esponenti della cultura e della società italiana”. Io ho scelto la lettera di Jovanka, graffita alla parete della Sala 4 del Museo. “Cara mamma e tutti voi, stanotte sono venuti per portarci alla fucilazione. Ne hanno chiamate 12, tra cui anche la nostra Srpce. Immaginavano che dopo di lei avrebbero chiamato anche me, così mi sono preparata. Invece quello ha smesso e ha detto alle chiamate di uscire. Quel momento, per me è stato terribile. Lei si è vestita e ha detto “Salve”. Ci siamo baciate in fretta. E’ andata con aria fiera, la testa eretta, come fa sempre quando cammina, la mia sorellina…“, (Jovanka, Jugoslavia). Ecco come “l’ho fatta mia”: «Ho una frequentazione assidua, con il Museo Monumento. Eppure, le ripetute visite non attutiscono la forza emotiva, a tratti violenta, che in me scatenano le frasi dei condannati a …