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Parere della VII commissione cultura scienza e istruzione della Camera sulla relazione al Def 2015 – 22.04.15

Oggi 22 marzo la Commissione cultura scienza e istruzione della Camera ha dato parere favorevole alla relazione sul Documento di economia e finanza 2015 (Def), con condizioni specifiche per aggredire alcuni nodi del nostro sistema della formazione e della ricerca.

Questo il testo:

Al Presidente della
V Commissione
Sede

Oggetto: Parere sul Documento di Economia e Finanza 2015 (Doc. LVII, n. 3 e Allegati).

La VII Commissione (Cultura, scienza e istruzione),

esaminate le parti di competenza del Documento di economia e finanza 2015 (Doc. LVII, n. 3 e Allegati), nelle sedute del 21 e 22 aprile 2015, e udita la relatrice, on. Manuela Ghizzoni;
ritenute condivisibili le considerazioni contenute nel medesimo documento a proposito delle raccomandazioni rivolte nel luglio 2014 all’Italia, le quali appaiono valorizzate nell’azione di Governo;
valutato positivamente il risultato prodotto dalle strategie di contrasto alla dispersione scolastica, che hanno consentito una riduzione dell’abbandono al 15 per cento, avendo quindi raggiunto e superato il target 2020 fissato dal nostro Paese al 16 per cento;
tenuto conto che la previsione di iniziative specifiche volte a migliorare le conoscenze e le abilità degli adulti, nell’ambito di un sistema di apprendimento lungo tutto l’arco della vita;
considerato che le competenze degli adulti così come la formazione in ambito lavorativo e i livelli di apprendimento scolastici sono temi che riceveranno ampia discussione in seno all’esame del disegno di legge di “riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti” (C. 2994 Governo);
ritenuto, tuttavia, che permangono diversi ambiti in cui l’azione politica e amministrativa deve ancora perseguire e conseguire miglioramenti;
considerati, in particolare, i dati Eurostat relativi all’istruzione terziaria dai quali si evince che la quota dei giovani italiani che conseguono un titolo di istruzione terziaria è attualmente pari al 23,9 per cento, a fronte di una media europea del 37,9 per cento e di un obiettivo europeo del 40 per cento;
considerata, altresì, la necessità di incrementare l’obiettivo nazionale dell’1,53 per cento degli investimenti in ricerca e sviluppo rispetto al PIL, dato l’obiettivo europeo del 3 per cento entro il 2020, nonché di aumentare le risorse destinate alla spesa per l’istruzione terziaria che, in percentuale al PIL, è la più bassa dell’UE;
con specifico riferimento ai settori della cultura e del turismo, dev’essere sempre affermata e ribadita la peculiarità del paesaggio e dei valori culturali del nostro Paese, testimoniata anche dalla densità di presenze storiche, artistiche, architettoniche;
ritenuto, pertanto, che la tutela e la promozione dei beni e delle attività culturali debbano essere consolidate nel rafforzamento del complessivo sistema di offerta turistico-culturale nazionale, in modo da promuoverlo verso la domanda internazionale, incentivando altresì l’attrazione dei capitali privati nei settori della cultura e del turismo;
rilevati positivamente gli interventi assunti dal MIBACT in ambito di semplificazione, in particolare rispetto al tema della riproducibilità dei beni culturali e ai limiti di accesso alla consultazione dei documenti;

esprime
PARERE FAVOREVOLE

con le seguenti condizioni:

provveda il Governo a:

1) incrementare le misure finalizzate a potenziare gli interventi di orientamento formativo a tutti i livelli di istruzione;
2) intensificare le politiche che rendano realmente esigibile il diritto allo studio universitario, con particolare riferimento alla contribuzione studentesca;
3) favorire con ogni strumento utile e idoneo l’ampliamento del numero di laureati, al fine di evitare che l’Italia occupi anche in futuro la posizione di coda negli obiettivi ufficiali del 2020;
4) intervenire per un incremento dell’internazionalizzazione del sistema di ricerca e formazione terziaria;
5) visti i positivi risultati raggiunti, abbassare ulteriormente la percentuale di dispersione scolastica, come obiettivo da raggiungere per il nostro Paese, rispetto agli obiettivi di Europa 2020;
6) adottare misure efficaci volte ad accrescere le competenze degli adulti, anche in relazione alla precedente finalità di innalzare la quota dei giovani italiani che conseguono un titolo di istruzione terziaria;
7) incrementare le risorse destinate agli investimenti in ricerca e sviluppo, comprendendovi, in particolare, quelli necessari per sbloccare il turn-over e contrastare la sensibile diminuzione di professori e ricercatori nelle università e negli enti pubblici di ricerca, nonché quelle destinate alla spesa per l’istruzione terziaria che, in percentuale al PIL, è la più bassa d’Europa;
8) nell’ambito degli interventi di semplificazione, estendere le facilitazioni per la riproduzione a fini di ricerca dei beni documentali e bibliografici non sottoposti alla tutela del diritto d’autore;
9) estendere all’intero comparto delle politiche culturali il disegno di legge collegato al Documento di economia e finanza 2015 in materia di cinema e spettacolo dal vivo, al fine di favorire interventi di qualificazione della spesa e di promozione dell’occupazione e degli investimenti non solo in tali settori, come indicato nel DEF, ma altresì in quelli della cultura e del turismo.