I parlamentari modenesi del Pd Davide Baruffi, Manuela Ghizzoni e Maria Cecilia Guerra, in mattinata, hanno incontrato i rappresentanti locali di Rete Imprese Italia. E’ stata l’occasione per fare il punto sulla ricostruzione post-sisma: si è parlato dell’Imu sugli immobili danneggiati o resi inagibili dal terremoto, ma anche, più in generale, delle rendite catastali sugli immobili sedi di attività produttive. Ecco la loro dichiarazione:
«Ancora una volta, è stato un incontro positivo, apprezzato da chi lo ha organizzato e utile per noi e per il prosieguo del nostro impegno istituzionale. E’ stata l’occasione per fare il punto sulla ricostruzione post-sisma e sui problemi ancora aperti. In particolare, si è parlato della scadenza fiscale relativa all’Imu sugli immobili resi inagibili dal terremoto. Una prima provvisoria soluzione, come parlamentari Pd, siamo riusciti ad ottenerla visto che la Legge di Stabilità ha previsto l’esenzione dal pagamento su questo tipo di immobili per il primo semestre del 2015. In questi mesi, insieme agli Enti locali e alla Regione, abbiamo proseguito nel compito che ci eravamo assunti, quello di quantificare il mancato gettito per l’Erario e le risorse necessarie per coprire l’estensione del provvedimento. Ebbene, dai primi risultati, sembrerebbe che la cifra sia inferiore a quella temuta dalla Ragioneria dello Stato. Una buona notizia che ci dà maggiore forza al tavolo, aperto in queste settimane, in cui come parlamentari Pd dell’Emilia-Romagna insieme alla Regione ci stiamo confrontando con l’Esecutivo. E’ atteso per le prossime settimane un provvedimento urgente sugli Enti locali: noi crediamo che quella sia la sede legislativa opportuna dove possa trovare spazio l’ulteriore allungamento dei tempi dell’esenzione dal pagamento dell’Imu su case e capannoni inagibili. L’incontro con Rete Imprese è stata anche l’occasione per fare il punto su un tema economico che riguarda tutti gli imprenditori: il continuo ampliarsi della forbice tra il valore catastale dei capannoni (su cui si calcola l’importo delle imposte) e il loro effettivo valore di mercato. E’ un problema nazionale perché con la crisi economica il valore degli immobili è calato, mentre la rivalutazione degli estimi catastali ne ha fatto lievitare i costi. Ma a Modena il problema è reso più stringente dalle inattese ricadute negative di una scelta programmatica estremamente positiva delle Amministrazioni locali: le aree produttive in convenzione, calmierando i prezzi, hanno consentito la nascita dei villaggi artigianali e l’avvio di tante attività imprenditoriali. Il catasto, però, non tiene assolutamente conto dei vincoli anche di prezzo che le convenzioni impongono e questo sta ulteriormente ampliando la forbice tra i valori catastali e quelli effettivi di mercato degli immobili. Su questo tema, come parlamentari Pd, stiamo già lavorando e ci siamo presi l’impegno di inserire clausole specifiche nel decreto legislativo sul Catasto attualmente in discussione. Come si vede, le questioni aperte su cui intervenire sono molte e variegate. Ci avrebbe fatto piacere che anche altre forze politiche avessero partecipato all’incontro, ma, come al solito, ci siamo ritrovati solo tra parlamentari Pd. Eppure questi anni di impegno post-sima avrebbero dovuto insegnare a tutti che, solo uniti, collaborando tra i diversi livelli istituzionali, si possono ottenere risultati».