“La battaglia del lavoro si vince anche con l’istruzione” di Romano Prodi – Il Messaggero 05.04.15
Negli scorsi giorni abbiamo ricevuto notizie apparentemente contrastanti sulla situazione e sulle prospettive dell’economia italiana. Il crollo del prezzo del petrolio, la svalutazione dell’euro, la massiccia iniezione di moneta da parte della Banca Centrale Europea e l’attesa per gli effetti delle nuove leggi sul lavoro hanno prodotto un provvidenziale miglioramento del livello di fiducia delle famiglie e delle imprese. Le previsioni di crescita dell’Italia sono state perciò riviste al rialzo, passando dallo 0,3% dell’inizio dell’anno a livelli che stanno oggi fra lo 0,5 e l’1%. Si tratta sempre di previsioni inferiori a quelle della zona Euro (che si stima crescere dell’1,4%) ma si è finalmente usciti dal segno meno in cui eravamo stati confinati nei lunghi anni della crisi. L’aumento dei contratti a tempo indeterminato, anche se molta parte di questi deriva da una trasformazione di contratti a tempo determinato e co.co.co, trasmetteva il messaggio di un parallelo miglioramento del mercato del lavoro. Pochi giorni dopo queste buone notizie è arrivato, come una doccia gelata, il dato sull’aumento della disoccupazione, salita in febbraio al 12,7%, …