Mese: Marzo 2015

“Buona Università, legge di stabilità e riduzione tasse universitarie”, di Matteo Napoli – Controcampus.it 10.03.15

  Dopo la Buona Scuola arriva la Buona Università, ma di cosa si tratta? Cosa cambia nell’Università Italiana? Ecco tutto quello che devi sapere sulla riforma dell’Università nell’intervista a all’On. Manuela Ghizzoni Tra proposte e nuovi modelli Isee ed Iseeu, ecco tutti gli aggiornamenti sulla questione tasse universitarie e sulla Buona Università in progetto. Sarà cambio di passo? Intervista esclusiva all’On. Manuela Ghizzoni.In attesa della prossima Legge di Stabilità e della così detta Buona Università, non si ferma il dibattito parlamentare intorno alla riduzione delle tasse universitarie.  Dopo la Buona Scuola arriva la Buona Università? Il Governo conferma la disponibilità a “rottamare le rigidità” del sistema tasse universitarie. Pronto un piano per la Buona Università. Molti i temi sul piatto del nuovo progetto riforma di Buona Università: orientamento, diritto allo studio, finanziamenti, valutazione, didattica e, ovviamente, contribuzione studentesca. Buona Università e Tasse Universitarie: quanto costa studiare in Italia Quando il dubbio diventa certezza. Studenti italiani i più tartassati d’Europa? Sembrerebbe di sì. Almeno se facciamo fede alle recenti stime Flc-Cgil, che, per il solo quinquennio 2009-2014, calcola un aumento complessivo delle …

“Selma e mio padre Martin Luther King La nonviolenza resta l’unica strada”, di Berenice A. King – La Repubblica 09.03.15

In tutto il pianeta oggi si ricorda Selma. Selma. Il nome stesso evoca immagini di persone diseredate, tuttavia coraggiose, che marciarono valorosamente lungo il ponte Edmund Pettus affrontando poliziotti ostili, gas lacrimogeni e cani feroci. A loro, ai neri, si unirono molte altre persone che non condividevano lo stesso colore della pelle, ma i valori di giustizia e uguaglianza. Attivisti dei diritti civili, leader, giovani e anziani marciarono insieme, decisi a ottenere per i neri d’America il diritto al voto a lungo atteso. Era il sette marzo 1965, culmine della storica Campagna per il diritto al voto del 1965. Quel giorno sarebbe passato alla storia come Bloody Sunday: Domenica di sangue. Cinquant’anni più tardi, ricordiamo la sofferenza e i sacrifici di coloro che quel giorno si incamminarono da Selma verso Montgomery. Rendiamo onore a coloro che diedero la loro vita sfidando con coraggio l’oppressione razziale durante la Campagna. Il 18 febbraio Jimmy Lee Jackson, nipote di uno dei più cari compagni di liceo di mia madre, fu ucciso dalla polizia a Marion, in Alabama, mentre …

“Brillanti negli studi ma penalizzate sul mercato lavoro: l’identikit delle laureate italiane”, di Alessia Tripodi – Scuola 24 09.03.15

Più brillanti nello studio, ma con meno chance sul mercato del lavoro, soprattutto se hanno figli. Sono le laureate italiane secondo il ritratto tracciato da Almalaurea in occasione dell’8 marzo, che rivela come tra i laureati del 2013 la presenza femminile raggiunga il 60%, con voti medi pari a 103,3 su 110 contro il 101 degli uomini. Mentre sul fronte occupazionale i numeri sono scoraggianti: a un anno dalla tesi magistrale lavora il 52% delle donne contro il 60% degli uomini, un divario che aumenta in modo considerevole per le laureate con prole. E che si riflette anche sulle retribuzioni, più basse del 30 per cento. Più stage, meno lavoro  In base al Rapporto sul Profilo dei laureati italiani, le donne hanno svolto più tirocini e stage riconosciuti dal proprio corso di laurea, il 60% contro il 52% dei maschi (la media nazionale è del 57%); hanno usufruito in maggior misura di borse di studio, 24% delle donne contro il 19% dei maschi la cui attribuzione è condizionata dal profitto negli studi (è il 22% …

“Siamo noi l’America”, di Barack Obama – Corriere della Sera 09.03.15

Pubblichiamo i brani più significativi del discorso che il presidente Usa ha pronunciato sabato a Selma (Alabama) a 50 anni dalla marcia per i diritti degli afroamericani organizzata da Martin Luther King nel 1965 È un raro onore, nella vita, poter seguire l’esempio dei nostri eroi. E John Lewis è uno dei miei eroi. Tuttavia, immagino che quando il giovane John Lewis si svegliò quella mattina di cinquant’anni fa e si avviò verso la Brown Chapel, di certo non pensava all’eroismo. C’erano ragazzi con zaini e sacchi a pelo accorsi da ogni dove. Un dottore spiegava gli effetti dei gas lacrimogeni, mentre i manifestanti scrivevano su un foglietto come contattare i parenti in caso di necessità. L’aria era carica di tensioni, dubbi e timori. I partecipanti cercavano conforto nell’ultimo verso dell’ultimo inno intonato assieme: «Qualunque sarà la prova, Dio ti proteggerà;/ Poggia il capo, se sei stanco, sul Suo petto, Dio ti proteggerà». Ci sono luoghi in cui è stato sancito il destino della nostra nazione. Selma è uno di questi. Un pomeriggio di cinquant’anni …

“Istruzione e formazione femminili sono un moltiplicatore per la crescita”, di Silvia Costa* – Scuola 24 09.03.15

La scolarizzazione femminile ha rappresentato la vera rivoluzione pacifica del Novecento, un secolo che – specie nella seconda parte, ha visto non solo crescere la presenza delle donne nell’educazione, anche come insegnanti, ma anche superare quella maschile. Tre dati per tutti, collegati agli obiettivi di Europa 2020: la dispersione scolastica tra 18 e 24 anni vede le ragazze coinvolte per il 12% e i ragazzi al 16% (obiettivo Ue: 10%); la frequenza delle scuole superiori registra una percentuale di ragazze superiore rispetto ai loro coetanei (addirittura dell’11%, in alcuni Paesi, come in Irlanda ma anche a Malta e in Romania); nelle università gli studenti di vent’anni sono per il 42% femmine e il 30% maschi, e le ragazze rappresentano inoltre il 60% dei laureati. Ma sappiamo che permangono, sia pure in misura diversa, precoci discriminazioni dirette e indirette e aree di segregazione negli studi universitari (discipline scientifico-matematiche), nella formazione professionale e nell’alta istruzione tecnica (le ragazze sono meno presenti nelle competenze legate al TIC, all’energia e all’ambiente). È ancora troppo basso il numero delle giovani …

“Cari uomini dall’ufficio al sesso la parità fa bene anche a voi”, di Sheryl Sandberg e Adam Grant – La Repubblica 08.03.15

E’ facile intuire i vantaggi della parità di genere per le donne: maggiori ruoli di responsabilità, un salario più alto e più aiuto in casa. Gli uomini, dal canto loro, potrebbero temere che il miglioramento della condizione femminile possa peggiorare la propria. La verità, sorprendente, è che la parità è vantaggiosa anche per loro. La presenza di un maggior numero di donne sul posto di lavoro è uno dei fattori che più contribuiscono a formare una squadra di successo. Lo scorso autunno Alibaba, la principale società di e-commerce cinese, è stata quotata in Borsa dopo anni di crescita straordinaria. Stando al suo fondatore, Jack Ma, «uno dei segreti del successo di Alibaba sta nel fatto che qui lavorano molte donne». Le donne rappresentano infatti il 47% dei dipendenti della società e ricoprono il 33% delle posizioni senior. La ricerca sembra dargli ragione. Studi rivelano che in ambito lavorativo le donne apportano nuove conoscenze, competenze e reti relazionali, corrono meno rischi inutili e sono più portate a contribuire in maniera da migliorare i loro team e le loro …

«Senza donne, Italia più ingiusta», Il Sole 24 Ore 08.03.15

Mette da parte la ritualità della festa dell’8 marzo, il bagaglio di frasi scontate e parla con franchezza e semplicità dell’unico dato sostanziale, di come – cioè – alle donne sia affidato un pezzo importante del welfare italiano. «Su di voi grava il peso maggiore della crisi italiana». È tra le prime frasi che pronuncia Sergio Mattarella nel suo discorso al Quirinale davanti ai presidenti di Camera e Senato, alle ministre, alle donne che ieri hanno ricevuto i riconoscimenti nell’ambito della tutela ambientale. E cita una ricerca del movimento “WeCan” che racconta di come con la presenza delle donne nei Parlamenti aumenti l’attitudine a produrre leggi, firmare trattati, salvaguardare l’ambiente. Ma è nel quotidiano che il lavoro delle donne assume un senso politico più profondo. «A voi una società non bene organizzata affida il compito fondamentale di provvedere in maniera prevalente all’educazione dei figli e alla cura degli anziani e dei portatori di invalidità». Un welfare al femminile che sopperisce ai deficit organizzativi, agli effetti della crisi economica, appunto. «Lo fate silenziosamente, a volte faticosamente». …