Il nuovo decreto sull’Imu agricola è legge. Accolte le richieste arrivate dalle nostre zone montane e collinari: “Sono esentati dal pagamento del tributo i Comuni “totalmente montani” e gli agricoltori professionali dei Comuni “parzialmente montani” – confermano i deputati modenesi del Pd Davide Baruffi e Manuela Ghizzoni – Esentati anche i terreni a proprietà indivisibile e inuscapibile come la Partecipanza di Nonantola. Prevista, infine, una franchigia di 200 euro per la cosiddetta “collina svantaggiata”.
Il nuovo decreto sull’Imu agricola è legge: la Camera, infatti, in mattinata ha approvato in via definitiva il testo che, dopo le polemiche scoppiate a fine anno, corregge la classificazione dei terreni agricoli introdotta dal decreto ministeriale del novembre 2014. “La Camera ha confermato il buon lavoro e le modifiche introdotte al Senato – spiegano i deputati modenesi del Pd Davide Baruffi e Manuela Ghizzoni – Il nuovo provvedimento conferma l’esenzione dal pagamento del tributo per i Comuni classificati dall’Istat come ‘totalmente montani’ e per i terreni condotti da coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali in Comuni ‘parzialmente montani’, di fatto ampliando la platea dei Comuni e dei soggetti esenti. Si è venuti incontro, inoltre, anche alle richieste delle aree collinari che rischiavano di finire con l’essere quelle più svantaggiate”. La legge appena approvata, infatti, prevede una franchigia di 200 euro per gli agricoltori che possiedono e lavorano terreni nelle zone classificate come “collina svantaggiata”. Esentati anche i terreni a immutabile destinazione agro-silvo-pastorale a proprietà collettiva indivisibile e inusucapibile, tra cui rientra la Partecipanza di Nonantola. “Sono state introdotte anche altre misure positive – continuano gli on. Baruffi e Ghizzoni – Non sono previste, ad esempio, sanzioni o interessi di mora per chi pagherà in ritardo, entro comunque il 31 marzo”. I contribuenti, che hanno già versato per il 2014 l’Imu sui terreni agricoli ma che, in virtù del nuovo decreto sono ritornati ad essere esentati dall’imposta, avranno diritto al rimborso o alla compensazione. Infine, per i Comuni che avranno uno sbilanciamento di cassa dovuto al minore introito del tributo, è stato deciso che il Ministero dell’Economia e delle Finanze, il 30 settembre, farà il punto della situazione Comune per Comune accertando la corrispondenza tra incasso reale e incasso presunto, procedendo, se sarà il caso, alla compensazione. “Grazie anche al lavoro dei parlamentari Pd nei due rami del Parlamento – concludono Davide Baruffi e Manuela Ghizzoni – si è riusciti a dare risposte concrete alle esigenze degli agricoltori. Ricordiamo che anche da Modena partì la missiva al Governo, scritta d’intesa tra i parlamentari, i Comuni e le associazioni agricole, che denunciava a livello nazionale i problemi causati dal decreto ministeriale. Non per questo, comunque, archiviamo i tanti problemi ancora irrisolti, soprattutto nelle nostre zone colpite da calamità naturali successive. Con l’impegno comune e la collaborazione di tutte le forze politiche possiamo ottenere risultati più efficaci per le nostre comunità”.