I 335 civili e militari massacrati erano tutti uomini, ma centinaia furono le donne colpite dall’orrore delle Fosse Ardeatine a Roma il 24 marzo del 1944, la feroce rappresaglia tedesca all’attentato partigiano dei Gap in via Rasella, il giorno prima, contro le truppe germaniche. Di quella terribile pagina della nostra storia, centinaia di madri, figlie, partigiane, amiche, sorelle furono le protagoniste silenziose, chi nel dolore, chi nella lotta. Dà loro voce, nell’anno del 70° anniversario della Resistenza, Tante facce della memoria uno spettacolo autoprodotto (con un contributo della Regione Lazio), che si vedrà per ora a Roma — lunedì al Teatro India, martedì alla Casa della Memoria e della Storia, mercoledì 25 al Maxxi — ma si auspica possa girare presto nelle scuole. Lo ha realizzato Francesca Comencini, che da settimane si divide tra le prove teatrali e i sopralluoghi per le riprese del secondo ciclo di Gomorra La serie, la fiction di Sky girata con Stefano Sollima e Claudio Cupellini, successo in mezza Europa.
Regista di documentari che sono stati uno sguardo diverso sulla realtà ( Carlo Giuliani, ragazzo, Shakespeare a Palermo) e di film sulle donne (il bellissimo Lo spazio bianco del 2009 ), lei stessa attenta alle questioni femminili (tra le fondatrici di Snoq), Francesca Comencini, 54 anni, ha lavorato sulle registrazioni audio delle testimonianze delle donne che “vissero” via Rasella raccolte da Alessandro Portelli per il libro L’ordine è già stato eseguito. «Ho ascoltato ore e ore di voci, una vera immersione nelle “vite degli altri”», dice la regista. Con Mia Benedetta ha anche montato il testo, semplicissimo: «la storia di sei donne toccate in prima persona dall’eccidio». Le attrici Mia Benedetta, Bianca Nappi, Carlotta Natoli, Lunetta Savino, Simonetta Solder, Chiara Tomarelli, daranno semplicemente voce a Marisa Musu, partigiana insignita della medaglia d’argento al valor militare, Carla Capponi partigiana medaglia d’oro e poi Ada Pignotti che a 23 anni alle Fosse Ardeatine perse il marito, Gabriella Polli, Lucia Ottobrini, Vera Simoni. «La loro memoria sarà un’unica voce, costellata di momenti di vita, piccoli gesti, ma anche di perseveranza e determinazione — dice Comencini — La storia di Marisa, Carla e le altre è la prova di quanto le donne siano state fondamentali nelle battaglie di civiltà che hanno cambiato le vite di tutti».