“Turchia. Nei panni delle donne”, di Marco Ansaldo – La Repubblica 24.02.15
«Nessuna pietà per gli assassini. Indossa anche tu una gonna per Ozgecan ». Chi percorre in questi giorni Istiklal Caddesi, la via del tramvai rosso, cuore di Istanbul e polso della Turchia, si imbatte in variopinti manipoli di maschi vestiti da donna. Abiti plissettati e calze di seta nera spuntano da gambe con polpacci da terzino e teste barbute. Ma i volti sono seri. Nessuna moina o presa in giro. Solo una domanda che gira intorno: «E tu la gonna l’hai messa?». Ci sono uomini con i cerchietti fra i capelli e padri con i figli nel marsupio. Chi canta. Chi applaude. Chi leva i pugni al cielo. Chi innalza cartelli rosa. Chi urla slogan. Tutti per Ozgecan Aslan, la ragazza di 20 anni stuprata, uccisa, amputata, bruciata, gettata nel fiume la settimana scorsa a Tarso, la città di San Paolo, nel sud, perché si opponeva a una violenza sessuale sull’autobus verso casa. Da dieci giorni la Turchia si interroga. E l’immagine della studentessa è riflessa ovunque. In molte città sono state organizzate manifestazioni. A Mersin le …