«Come testimonia la bassa modenese, tuttora impegnata nella ricostruzione a più di due anni dal sisma e ad uno dall’alluvione, il nostro Paese ha bisogno di investire nella formazione di professionisti esperti, in grado di confrontarsi con tematiche quanto mai attuali quali il dissesto idrogeologico e il rischio sismico. Opportuno dunque mettere in campo azioni in grado di favorire lo studio delle Scienze geologiche, attualmente penalizzate da limiti normativi che ne ostacolano l’autonomia dipartimentale, come accaduto anche alle Scienze della terra dell’Università di Modena e Reggio Emilia» Spiega la deputata modenese del Pd Manuela Ghizzoni, relatrice in Commissione Cultura di una proposta di legge a favore della formazione e delle ricerche nelle discipline geologiche.
“Il lavoro parlamentare sta producendo risultati concreti per diffondere una coscienza alla tutela ambientale e una cultura della prevenzione dei rischi attraverso il sostegno della formazione e della ricerca nelle scienze geologiche – spiega la deputata modenese Manuela Ghizzoni, relatrice in commissione Cultura di una apposita proposta di legge, presentata dalla collega toscana Raffaella Mariani – L’Italia ha mostrato tutta la sua fragilità nel corso degli ultimi anni in occasioni di gravi calamità naturali, come purtroppo testimonia anche la bassa modenese, tuttora impegnata nella ricostruzione, a più di due anni dal sisma e ad uno dell’alluvione. Per questo è necessario investire nella formazione di professionisti esperti, senza dover ripiegare, come paventano in molti, “sull’importazione” dei geologi dall’estero. La proposta di legge in esame prevede un programma di borse di studio in favore degli studenti che si iscrivono ai corsi di laurea in Scienze della terra: una misura concreta per incrementare le iscrizioni e potenziare i corsi. Di converso, il dibattito scaturito in Commissione Cultura ha indotto il ministero dell’Istruzione, attraverso un proprio decreto del dicembre scorso, ad inserire le Scienze geologiche sia nel Piano nazionale delle lauree scientifiche, sia tra le aree disciplinari di particolare interesse comunitario che godono di risorse dedicate a sostenere le iscrizioni degli studenti. Sono tutte azioni positive che finalmente riconoscono alle Scienze geologiche la stessa attenzione dedicata alle altre discipline scientifiche. La proposta di legge che stiamo esaminando oltre al sostegno dell’attività di ricerca, fondamentale in tema di prevenzione, dispone misure per rinforzare la presenza dei dipartimenti di Scienze della terra nel sistema universitario, che si è rarefatta a causa dei limiti numerici imposti dalla riforma universitaria Gelmini per la costituzione di strutture autonome. È quanto accaduto anche in Emilia Romagna e segnatamente all’Università di Modena e Reggio Emilia, dove Scienze della terra ha sempre rappresentato un centro di eccellenza – confermato anche recentemente dal terzo posto della classifica Censis per progetti di ricerca e produttività scientifica – ma che nonostante questo ha perso la propria autonomia dipartimentale, potendo contare solo su 25 docenti. Ora stiamo lavorando per ottenere una unità di intenti tra le forze politiche, perché è necessario giungere in breve all’approvazione del testo, per il bene del nostro territorio.”