«Non è più procrastinabile la stipula della convenzione fra Consiglio nazionale forense e Università, per consentire agli studenti di Giurisprudenza di svolgere, già durante il proprio periodo di studi, dai 6 ai 18 mesi di pratica forense anticipata, così come previsto dal Decreto Liberalizzazioni del Governo Monti del 2012, rimasto di fatto finora disatteso. Il ministro della Giustizia riconvochi il tavolo per la definizione delle regole per il tirocinio.» È quanto chiedono le deputate modenesi del Pd Manuela Ghizzoni e Giuditta Pini, insieme a diversi colleghi democratici, in risposta all’appello lanciato dalla Rete universitaria nazionale.
Anche le parlamentari modenesi del Pd Manuela Ghizzoni e Giuditta Pini fra la decina di deputati democratici che hanno risposto all’appello lanciato dalla Rete universitaria nazionale per chiedere al ministro della Giustizia, Andrea Orlando, di riconvocare quanto prima il tavolo per la definizione delle regole di accesso alla pratica forense anticipata. Si tratta, cioè, della possibilità per gli studenti di Giurisprudenza di svolgere, già durante il proprio periodo di studi, un tirocinio formativo nella professione forense, come previsto dal Decreto Liberalizzazioni del Governo Monti del 2012, rimasto di fatto finora disatteso. “Evidenti ritardi nella stipula della convenzione necessaria a definire i criteri di ammissione al percorso formativo prima, e criteri eccessivamente selettivi inseriti in una prima bozza di quel documento poi – spiegano le deputate modenesi Ghizzoni e Pini – hanno fino ad ora impedito a un numero rilevante di studenti di accedere a questo importante strumento di apprendimento. Un ostacolo irragionevole sul percorso formativo dei giovani, che deve essere eliminato, anche perché il tirocinio anticipato costituirebbe un rilevante esempio di collaborazione fra Università e mondo del lavoro, e al contempo rappresenta un segmento importante della riforma dell’avvocatura. E’ quindi indispensabile rendere operativa la convenzione”.