"Ascoltate chi sta sul campo", di Giuseppe De Rita – Corriere della Sera 2.12.14
Forse è un falso allarme. Ma le ultime settimane, coronate da un forte quanto inatteso assenteismo elettorale, hanno rimesso in discussione l’ambizioso disegno di disintermediare il rapporto fra politica di vertice e singoli cittadini attraverso la delegittimazione delle varie sedi intermedie di confronto e di mediazione. C’erano, ci sono state, tutte le condizioni per l’affermarsi di tale disegno: l’indicazione di un indiscutibile primato della politica; una forte leadership verticistica; una sua crescente empatia consensuale; una conseguente chiara volontà di rivolgersi direttamente ai cittadini; una notevole disponibilità di strumenti di convincimento collettivo (dalle conferenze stampa alle slides e ai tweet). Naturale quindi la tentazione di fare a meno di quelle tante sedi di confronto che hanno nei decenni appesantito ed invecchiato i processi decisionali e il rapporto fra politica e collettività. Ed è naturale l’orientamento a rottamare la concertazione; a mettere in discussione la capillarità degli apparati di partito; a disconoscere il valore oggettivo delle lotte e delle strutture sindacali; a guardare con sospetto le intenzioni delle rappresentanze imprenditoriali; a rendere secondario il mondo dell’associazionismo e …