Mese: Novembre 2014

Dallo sfregio di Dachau un invito a coltivare la memoria – Manuela Ghizzoni 03.11.14

Un fatto di cronaca? Il rischio è che rimanga tale, dopo le dovute manifestazioni di sdegno. Il rischio è che rimanga relegato alla voce “passato”. Il rischio è che non si vogliano riconoscere nel mondo le stesse radici, mai seccate, di odio, razzismo, fanatismo. I testimoni dell’Olocausto sono sempre meno, ma la memoria è un esercizio di costante attualità che va coltivato ogni giorno. Esattamente come i principi della democrazia, da non dare mai per scontati. Oggi, a scuola, si potrebbero chiudere i libri e aprire i giornali. Ne risulterebbe una bella lezione.     Il commento di Adriano Sofri su  La Repubblica del 3.11.14  NUOVO OLTRAGGIO ALL’ OLOCAUSTO di ADRIANO SOFRI La nuova impresa è il furto dell’intera porta-inferriata di Dachau, col motto “AR-BEIT MACHT FREI” (il lavoro rende liberi), che là fu inaugurato e poi si diffuse alla maggioranza dei campi di concentramento e di sterminio nazisti. Sdegno suscitato dalla profanazione, esecrazione: ci mancherebbe altro. Universali , sentiti? Chissà. Dopotutto, è passato tanto tempo, la specie dei testimoni superstiti è quasi estinta, anche sul sacro incombe …

"Lezioni per professori", di Roberto Casati – Il Sole 24 Ore 02.11.14

Perché insegniamo? E perché insegniamo nel modo in cui insegniamo? Che cosa ci porta davanti a una classe, che cosa ci sveglia la notte alla ricerca delle parole giuste, del modo più coinvolgente di presentare un concetto difficile; che cosa fa sì che siamo insoddisfatti del modo in cui abbiamo valutato uno studente, o contenti di vederlo prendere il volo nella vita? Ci sono certo molte narrazioni sull’insegnamento, da Platone a Don Milani, ciascuna delle quali mette in luce un qualche aspetto di questa pratica lunga, costosa, e in fin dei conti abbastanza innaturale per come viene praticata; tanto innaturale da farne un vero e proprio marchio di umanità. “Abbastanza” innaturale, e comunque meno naturale dell’imparare, che è un vero e proprio automatismo di un cervello fatto per guidarci in un ambiente complesso e aleatorio. Forse siamo anche in parte insegnanti di nascita; e tuttavia la complessità del sistema di istruzione odierno è un artefatto culturale recente, segue la complessità dell’evoluzione sociale, e richiede un’organizzazione della pratica di insegnamento, giorno per giorno, anno dopo anno. …

"Indice dell'ignoranza primato senza gloria", Beppe Severgnini – Corriere della Sera 02.11.14

Ho capito che qualcosa non andava domenica 12 ottobre, durante una lettura pubblica dei giornali organizzata al Museo Diocesano di Milano. Ho domandato ai presenti: «Quanti sono, secondo voi, gli immigrati in Italia?». Sguardi interrogativi, qualche sorriso imbarazzato. «Chi pensa rappresentino metà della popolazione, alzi la mano». Con mia grande sorpresa, diverse mani alzate. «Chi ritiene siano il 30%?». Altre mani alzate. «Chi crede, invece, che gli immigrati rappresentino il 15% degli abitanti?». Ancora mani alzate. In realtà, gli immigrati in Italia costituiscono il 7% della popolazione. Ad ascoltare la lettura dei giornali la domenica mattina, in un museo di Milano, vanno persone istruite e informate: eppure. Non è superficialità né sciatteria. Non dipende da scarsa dimestichezza con numeri e statistiche. Si tratta, invece, di una percezione sbagliata. Anzi, di una trasposizione: le preoccupazioni diventano realtà. Non sono rimasto stupito, perciò, quando ho letto i risultati di un sondaggio Ipsos Mori, condotto in 14 Paesi. Titolo: The Ignorance Index . Questo «indice dell’ignoranza» vede noi italiani ingloriosamente primi. Meglio di noi Usa, Corea del Sud, …

Pd Modena, lunedì si parla de “La buona scuola” con l’on. Ghizzoni – comunicato stampa 31.10.14

  Un momento di approfondimento e confronto sulla riforma della scuola: è questo l’obiettivo dell’incontro dal titolo “La buona scuola”  organizzato dal Pd modenese, per lunedì prossimo. A introdurre i lavori il segretario provinciale Lucia Bursi, mentre relatori dell’incontro saranno Elena Malaguti, docente del liceo Muratori, Giorgio Siena, dirigente scolastico dello stesso liceo e dell’istituto Luosi e Monica Barbolini della Cisl Scuola. Le conclusioni saranno affidate, invece, alla deputata modenese del Pd Manuela Ghizzoni.   Sarà la deputata modenese del Pd Manuela Ghizzoni, componente della Commissione Istruzione della Camera, a concludere l’incontro di approfondimento e confronto sulla riforma della scuola che il Pd provinciale ha organizzato per la sera di lunedì 3 novembre, a Modena, con dirigenti scolastici, docenti, studenti, genitori, rappresentanti delle associazioni e organizzazioni sindacali. Ad introdurre la serata sarà il segretario provinciale del Pd modeneseLucia Bursi. Per analizzare i diversi ambiti che l’iniziativa del Governo mira a riformare, a confrontarsi con i presenti saranno Elena Malaguti, docente del liceo Muratori, Giorgio Siena, dirigente scolastico dello stesso liceo e dell’istituto Luosi e Monica Barbolini della Cisl Scuola, insieme …

"L'amaca", di Michele Serra – La Repubblica 01.11.14

  Ci voleva Eduardo perché un’aula della politica — il Senato — assumesse, almeno per poche ore, l’aspetto di una comunità raccolta, silenziosa, unita. Nessun berlusconiano si è alzato per dire che con la cultura non si mangia. Nessun renziano ha rivendicato al governo il merito di avere versato ottanta euro cadauno ai figli di Filumena Marturano. Nessuno della Lega ha gridato “Forza Vesuvio”. Nessuno dei Cinque Stelle ha accusato Eduardo di essere stato favorito dalla lobby del Banco di Napoli a scapito di altri meritevoli commediografi operanti sul web. Nessuno della minoranza del Pd oppure di Sel ha protestato perché la commemorazione di Eduardo non era stata concordata anche con la Fiom. Nessuno del Nuovo Centro Destra si è sentito in dovere di difendere Alfano. E nessuno della SVP ha chiesto chiarimenti sulla mancanza di traduzione simultanea in tedesco mentre Lina Sastri recitava la scena madre di Filumena. Tutti zitti e tutti seduti, e tutti sembravano emozionati anche a nome nostro. Non c’eravamo e avremmo voluto esserci, ma ci siamo sentiti, una volta tanto, …