Con l’inclusione nel Patto di stabilità delle risorse destinate alle Regioni in materia di diritto allo studio, si rischia che, quest’anno, “saltino” 50mila borse di studio. Su questo tema il Governo si è impegnato a una soluzione, grazie all’accoglimento di un ordine del giorno nell’ambito del decreto legge SbloccaItalia, presentato dalla deputata modenese del Pd Manuela Ghizzoni.
La ratifica, nel decreto legge SbloccaItalia, dell’intesa Stato-Regione siglata nel maggio scorso, rappresenta un rischio reale, e cioè che quest’anno si dimezzi il numero delle borse di studio, vanificando la possibilità per molti studenti di continuare gli studi. A lanciare l’allarme è la deputata modenese del Pd Manuela Ghizzoni, componente della Commissione Istruzione della Camera, prima firmataria di uno specifico ordine del giorno, approvato nel tardo pomeriggio di mercoledì 29 ottobre dall’Aula di Montecitorio nell’ambito del decreto legge SbloccaItalia. “L’odg – spiega Manuela Ghizzoni – impegna il Governo a risolvere al più presto gli effetti della norma che ha incluso nel patto di stabilità le spese per le borse di studio: una disposizione che era stata già evitata in precedenza proprio per liberare il sostegno al diritto allo studio dai vincoli del patto di stabilità. Ora, si rischia di perdere qualcosa come 50mila borse di studio, poco meno della metà di quelle assegnate nel 2013”. In Italia, spiegano i parlamentari Pd che hanno sottoscritto l’ordine del giorno, il tasso di accesso dei giovani agli studi universitari e quello dei laureati sono drammaticamente più bassi delle medie europee. Dato aggravato dall’alto costo delle tasse universitarie: “E’ di ieri la denuncia di Federconsumatori che conferma non solo l’aumento delle tasse universitarie, ma anche il permanere di un profondo divario tra Nord e Sud del Paese – continua Manuela Ghizzoni – E’ quindi fondamentale che il Governo, come si è impegnato a fare con l’accoglimento del nostro ordine del giorno, ripristini l’esclusione dal Patto di stabilità delle risorse destinate alle Regioni in materia di diritto allo studio, per non vanificare di fatto le misure di recente adottate, fondamentali per il sostegno fattivo degli studenti e delle famiglie”.