La Camera ha approvato in prima lettura la proposta di legge che introduce disposizioni per il potenziamento della lotta all’evasione fiscale, nonché la nuova fattispecie del reato di “auto-riciclaggio”. In base a questa nuova previsione, sarà punibile anche chi, avendo commesso, o concorso a commettere, un delitto non colposo, impiega, sostituisce, trasferisce in attività economiche, finanziarie, imprenditoriali o speculative il denaro, i beni o le altre utilità provenienti dalla commissione di tale reato, e non più – come accade invece oggi – soltanto il terzo che fa da intermediario. La stessa proposta introduce anche una procedura per regolarizzare i capitali nascosti detenuti da cittadini e imprese italiani: la “collaborazione volontaria” (o voluntary disclosure). Va sottolineato che non si tratta di un condono. Non è una versione aggiornata degli scudi fiscali del passato ma si tratta di una procedura che sta dentro le migliori pratiche internazionali, (raccomandata dall’OCSE e adottata in altri importanti Paesi europei come la Germania, la Francia e la Gran Bretagna). Rispetto ai provvedimenti del passato non c’è anonimato e non si paga con una percentuale a forfait: il contribuente è tenuto comunque ad autodenunciarsi presso l’Agenzia delle entrate e, quindi, a pagare le imposte evase, gli interessi e le sanzioni (anche se queste ultime in forma ridotta).
Pubblicato il 17 Ottobre 2014