Con la circolare attuativa dell’Agenzia delle entrate, il bonus fiscale per chi investe nel recupero del nostro patrimonio architettonico e culturale è operativo già da questo esercizio finanziario. Ne dà notizia la parlamentare modenese del Pd Manuela Ghizzoni che pensa a questa opportunità come volano per i beni culturali danneggiati dal sisma: “Ora non ci sono più alibi per rinunciare a un’opportunità non solo di risparmio fiscale – dice Manuela Ghizzoni – ma soprattutto di condivisione sociale di un obiettivo fondamentale per una comunità, la tutela del suo patrimonio culturale”.
Già per le erogazioni liberali del 2014 sarà possibile ottenere il 65% di credito d’imposta previsto dal decreto Art bonus. L’Agenzia delle entrate ha, infatti, emanato la relativa circolare attuativa. “Si tratta di una misura fiscale attesa da danni – spiega la deputata modenese del Pd Manuela Ghizzoni, componente della Commissione Cultura della Camera – che consente la tutela e la valorizzazione del patrimonio storico, artistico e culturale di proprietà pubblica anche attraverso il mecenatismo e che costringe lo Stato a consolidare il proprio investimento come volano di quello dei privati, piccoli e grandi che siano”. Questo provvedimento apre grandi opportunità per la manutenzione e il recupero del patrimonio architettonico nazionale, a partire proprio dalle aree colpite dal sisma del 2012, “Ora non ci sono più alibi per rinunciare a un’opportunità non solo di risparmio fiscale – continua Manuela Ghizzoni – ma soprattutto di condivisione sociale di un obiettivo fondamentale per una comunità, la tutela del suo patrimonio culturale. Penso allo slancio che ne può derivare per la ricostruzione dei tesori pubblici del nostro territorio feriti dal sisma, come per esempio la Torre civica di Novi, la Rocca di San Felice e la Torre dell’orologio a Finale Emilia oppure a quelli che esemplano la nostra storia recente, come l’ex Campo di Fossoli e il Museo Monumento al Deportato politico e razziale di Carpi”. Il decreto Art bonus prevede un regime agevolato, legato agi esercizi finanziari 2014-2016, sotto forma di credito di imposta (nella misura del 65% delle erogazioni effettuate nel 2014 e nel 2015, e del 50% delle erogazioni effettuate nel 2016) per le persone fisiche e giuridiche che effettuano erogazioni liberali in denaro per interventi a favore della cultura e dello spettacolo. In particolare, le erogazioni vanno indirizzate a interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici; al sostegno degli istituti e dei luoghi della cultura di appartenenza pubblica (musei, biblioteche, archivi, aree e parchi archeologici, complessi monumentali); per la realizzazione di nuove strutture, restauro e potenziamento di quelle esistenti, delle fondazioni lirico-sinfoniche o di enti o istituzioni pubbliche che, senza scopo di lucro, svolgono esclusivamente attività nello spettacolo. “Questo non significa che lo Stato stia abdicando al suo ruolo costituzionale di tutela e salvaguardia del patrimonio storico-artistico e culturale – conclude l’on. Ghizzoni – Semmai è vero il contrario: le donazioni costituiranno non solo un incremento delle risorse statali ma uno sprone concreto affinché queste ultime continuino a crescere. Ora tocca alle Amministrazioni locali, agli enti pubblici e alle amministrazioni periferiche dello Stato fare conoscere e promuovere presso i contribuenti le opere e le attività che necessitano di interventi. Una sorta di “lista delle priorità” su cui indirizzare la scelta sociale, morale ed economica di chi vorrà far del bene alla cultura”.