"Le città laboratorio per l'Italia che innova", di Alessia Maccaferri – Il Sole 24 Ore 05.10.14
«D’una città non godi le sette o settantasette meraviglie, ma la risposta che dà a una tua domanda» narrava il Marco Polo di Italo Calvino ne «Le città invisibili». Gli abitanti, i visitatori, gli amministratori delle città italiane avanzano domande profondamente diverse tra loro. Una domanda però accomuna tutti ed è arcana come le atmosfere di Calvino: qual è la formula per fare della cultura la leva di un’innovazione che crei sviluppo reale per l’Italia? A dare una risposta ci provano le sei città candidate a Capitale europea della Cultura nel 2019. Il 17 ottobre avverrà la designazione della vincitrice (assieme a Plovdiv, città della Bulgaria, altro paese individuato per il titolo). Ma, al di là dell’esito finale, che cosa hanno imparato le città? Cosa porteranno nel futuro, che possa essere preso a modello per altre città o per l’intero Paese? Quale valore portano nel territorio definito da innovazione, cultura e sviluppo? Siena Il cuore della proposta è un circolo virtuoso tra patrimonio ed economia attraverso tecnologie e reti. «L’idea di fondo è quella di …