“E’ vero, con il nuovo regolamento del Fondo unico per lo spettacolo, Ert, con il suo sistema a rete e la sua attenzione al teatro di ricerca, rischia di essere penalizzato”: la deputata modenese del Pd Manuela Ghizzoni, componente della Commissione Cultura della Camera, conviene con i dubbi sollevati dal direttore di Ert Pietro Valenti circa la nuova normativa e si impegna a sollevare la questione presso il Ministero e direttamente con il ministro Franceschini. Ecco la sua dichiarazione:
“Concordo con le istanze espresse dal direttore di ERT Pietro Valenti sulle nuove regole di contribuzione dei teatri italiani contenute nel recente regolamento del Fondo unico per lo spettacolo che, fra le novità, ri-classifica in tre categorie (Teatri Nazionali, Teatri di rilevante interesse culturale, Centri di Produzione Teatrale) i beneficiari dei finanziamenti pubblici. ERT, dal 1991 Teatro Stabile Regionale, è una importante realtà del panorama teatrale italiano: ha al suo attivo la gestione dei teatri di Modena, Cesena, Bologna e di altri 10/12 teatri comunali (tra i quali, in provincia, Mirandola, Pavullo, Vignola, Castelfranco); ha consolidato in quarant’anni di tradizione, un riconosciuto credito nazionale e una solida rete di relazioni internazionali con le tournée all’estero dei propri spettacoli. ERT, quindi, possiede i requisiti per ottenere il riconoscimento di Teatro Nazionale, tanto sul piano degli standard quantitativi di attività svolta quanto su quello della consolidata e prestigiosa produzione teatrale. Ma i parametri posti dal regolamento non valorizzano il suo modello di rete territoriale e rischiano di condizionarne, negativamente, la distribuzione in Italia e all’estero degli spettacoli prodotti internamente, così come la storica scelta di investire nella ricerca e nelle produzioni di giovani compagnie. Ambiti di intervento, questi ultimi, che non possono essere ridimensionati, se non si vogliono penalizzare gli spazi riservati all’innovazione. Per questo mi attiverò presso il Ministero per i Beni e le attività culturali, e con lo stesso ministro Franceschini, perché l’ERT, come Teatro Nazionale, possa valorizzare le proprie specificità e mantenere, al contempo, il suo ruolo di salvaguardia, di prestigio e di sviluppo del sistema teatrale in Emilia Romagna, uno dei più ricchi del nostro Paese”.