"Leggere Platone alla Columbia University pensando a Wall Street", di Nadia Urbinati – La Repubblica 16.09.14
La discussione sull’insegnamento della storia nei licei e nei college americani che si è aperta insieme all’anno scolastico soffre di una evidente contraddizione: da un lato le risorse alle discipline umanistiche vengono ridotte e dall’altro si riconosce l’esigenza (anzi l’urgenza) di educare le nuove generazioni alla comprensione del contesto, prima di tutto del loro paese, ma non solo. A questo si aggiunge il fatto che le grandi università statunitensi sono diventate la meta privilegiata per la formazione delle élite globali. Questa vocazione sempre meno nazionale ha e avrà un impatto enorme nel modo di concepire l’insegnamento e di intendere la storia: per esempio ampliando lo spettro ad altre aree del mondo oltre a quella occidentale e mettendo in secondo piano la storia degli Stati Uniti. A questa evoluzione le maggiori università sono già predisposte. Ad Harvad, Yale, Chicago e Columbia, da diversi decenni si prevedono corsi obbligatori per matricole sui grandi autori e temi del pensiero politico, religioso e filosofico a partire dal mondo classico fino ai nostri giorni. Il corso é ironicamente chiamato “From …