“Care ragazze e cari ragazzi, non accontentatevi di risposte preconfezionate e di soluzioni standard”: la parlamentare modenese del Pd Manuela Ghizzoni, componente della Commissione Istruzione della Camera, si rivolge con una lettera aperta ai giovani che oggi sono tornati tra i banchi di scuola in Emilia-Romagna e cita, come esempio, di buone prassi e buoni risultati scolastici due studentesse modenesi. Ecco quanto scrive:
“Tra nuove attese, consueti timori e annosi problemi, anche per i giovani emiliano-romagnoli oggi iniziano le lezioni. La campanella del nuovo anno scolastico per gli insegnati, i dirigenti e gli Ata è suonata il primo di settembre. Oggi é alle ragazze e ai ragazzi che tornano tra i banchi di scuola che voglio rivolgere un auspicio. Care ragazze e cari ragazzi, non accontentatevi di risposte preconfezionate e di soluzioni standard: apprezzate la complessità, siate curiosi e pronti a superare ogni orizzonte che starà di fronte a voi. Esercitate il principio della responsabilità nelle attività quotidiane: sarete più forti nell’esigere i diritti che discendono dal vostro essere cittadini a pieno titolo. Siate esigenti, con voi stessi e con gli adulti che vi stanno intorno. Non dimenticate mai che siete parte attiva di una comunità educante, che si deve fare carico collettivamente del successo formativo di ciascuno di voi. Ma soprattutto, siate donne e uomini con la forza e la dignità che la giovane età rivendica per voi. Non è un fervorino etico, il mio. Si tratta di quello che hanno suscitato in me due recenti episodi che vedono protagoniste due studentesse modenesi. La prima – di cui non conosco il nome – era presente al dibattito dedicato alla scuola e che si è svolto alla Festa provinciale del Pd domenica scorsa. La sua presenza tra il pubblico non mi era passata inosservata, per la giovane età e per il fatto che fosse la sola a prendere appunti. Al termine del dibattito si è avvicinata e mi ha posto domande puntuali e di “visione” sul progetto governativo “la buona scuola”: lo ha fatto con rispetto, ma senza timore per l’esercizio della critica e con la voglia evidente di approfondire e di cercare risposte non superficiali. Ho pensato, poi, a lei nei giorni successivi – con senso di fiducia nel futuro – come ad un seme che nel terreno della scuola ha attecchito ed è ben germogliato e ora si appresta a diventare un’adulta consapevole. Il secondo episodio riguarda Michela Grandi, diplomatasi quest’anno al Liceo scientifico “Paradisi” di Vignola e protagonista di una impresa affatto banale: alle olimpiadi internazionali di biologia, che si sono svolte a luglio in Indonesia e alle quali partecipava con altri tre coetanei italiani (dopo selezioni molto dure), ha conquistato la medaglia d’argento! Un risultato di grande soddisfazione per lei, per la sua famiglia e per la sua scuola. Un risultato personale di eccellenza, è vero, ma che esemplifica le buone prassi che nella scuola italiana sono molto più diffuse di quanto non si creda e che gratifica la fatica quotidiana di insegnanti e studenti. Due episodi di vita quotidiana. Due fiammella di luce che accendono la speranza”.