Mese: Agosto 2014

"C’è dietro la mano dell’uomo", di Mario Tozzi

Colpa di una balla di paglia? Se fosse stata sul serio colpa solo di una balla di paglia, che ha fatto da tappo al torrente Lierza, la cosiddetta bomba d’acqua che si è abbattuta sulla festa degli Omeni al Mulino di Croda sarebbe stata comunque interamente causata dagli uomini. Uomini che, certamente in buona fede, ignorano le leggi della dinamica fluviale e che non volevano davvero provocare vittime e danni. Ma, purtroppo e ancora una volta, le cose potrebbero essere andate in modo diverso e quella balla di paglia, ammesso che abbia contribuito, al massimo è stata una delle concause minori in un territorio che dire strapazzato dalle costruzioni, dagli sbancamenti e dagli stravolgimenti è dire poco. E certo c’entra molto poco con la scarsa memoria degli abitanti del luogo, già dimentichi dell’alluvione del febbraio scorso (mica di un secolo fa) che aveva messo in pericolo uomini e cose. E ancora meno c’entra con la scarsa propensione che abbiamo, soprattutto nel nostro Paese, a comprendere il cambiamento climatico che è drammaticamente in atto e che …

"Non è ancora un Paese per ricercatori", di Dario Braga

Chi è avvezzo alle scienze sperimentali sa che ogni teoria deve essere sottoposta al vaglio della sperimentazione per verificarne esattezza e robustezza. Questo vale anche per la teoria del temporary job universitario che sorregge le scelte della legge 240/2010 (Gelmini). A quasi quattro anni di distanza dall’entrata in vigore, è quindi possibile valutare in modo oggettivo i risultati del modello basato sul reclutamento universitario su tre passaggi a tempo determinato, l’ultimo dei quali in tenure track per poter accedere stabilmente alla carriera universitaria. Materia complessa, persino da raccontare: dopo il dottorato si inizia con assegni di ricerca per un massimo 4 anni, si prosegue come ricercatore a tempo determinato di tipo A («RtdA») con contratto di 3 anni rinnovabile fino a un massimo di 5 e si continua per altri 3 anni come ricercatore di tipo B («RtdB») con la previsione, in presenza di abilitazione nazionale, del passaggio finale a professore associato. Per buona sostanza, un modello di selezione progressiva, basato su reiterati concorsi, con “uscite laterali” in corrispondenza di ciascun passaggio. Il percorso dura …

"La squadra di Renzi nel Vietnam dei superburocrati", di Antonella Baccarouo

La battaglia su «quota 96», la norma su 4 mila docenti contenuta nel decreto sulla pubblica amministrazione, ora all’esame del Senato dopo l’approvazione alla Camera, segna il punto di massima esplosione dei rapporti tra strutture tecniche dello Stato. Schematicamente, da una parte c’è Palazzo Chigi, dall’altra la Ragioneria, in mezzo il Parlamento. Ma altri soggetti invadono la scena, come il commissario alla spending review , Carlo Cottarelli, e la nuova squadra tecnico-economica di Renzi, che sta per essere istituzionalizzata. A fare da detonatore, uno dei provvedimenti più esplosivi dell’attuale esecutivo: il decreto pubblica amministrazione. Tanto per citare due delle norme che fanno fibrillare la burocrazia, l’articolo 6 prevede che le p.a. non possano conferire incarichi dirigenziali o direttivi a dipendenti pubblici e privati a riposo, se non gratis e per un solo anno. Una norma che spazza via i tanti superpensionati richiamati in ruoli apicali dei ministeri. L’articolo 8 invece rende più stringente la disciplina sull’obbligo di collocare «fuori ruolo», e non più in semplice aspettativa, i magistrati e gli avvocati e procuratori dello Stato …

"Il Mibac ora ha una visione", di Andrea Carandini

Le proposte di Franceschini individuano sei linee di tendenza che disegnano una strategia da verificare sul campo, evitando sia i catastrofismi che gli eccessivi entusiasmi Il ministro Franceschini propone di riformare il ministero: 46 pagine che vanno conosciute prima che appoggiarle, integrarle o demolirle. Il ministro deve aver cura del “mezzo” – il ministero – per attuare il “fine” – la promozione della cultura. Deve guardare strabicamente nelle due direzioni, difendendo prima di tutto l’interesse generale rispetto a quello pur lecito degli addetti. Sono fiorite fin’ora poche idee e tanti pregiudizi, tra chi da una parte vuole lasciare tutto come è stato e chi – ravvisando nelle soprintendenze addirittura un “nemico” al quale spuntare le armi – vorrebbe sottrarre alla tutela la “lontananza” che la fa vivere, pericolosamente avvicinandola alle amministrazioni locali, che non hanno dato purtroppo buona prova: nessun piano paesaggistico regionale approvato e territori divorati da cemento, incuria, boscaglia. Stare tra l’incudine e il martello è posizione scomoda, da sopportare. Oltre al ripristino del Consiglio superiore e dei Comitati tecnico-scientifici, cade l’occhio su …

"La guerra invincibile", di Adriano Sofri

SE LA notizia arrivata alla fine di uno shabbath trepidante non fosse travolta subito, com’è successo finora a ogni annuncio di tregua, non ci sarebbe che ringraziarne il cielo. CIASCUNO il proprio. Niente è più urgente che interrompere e smettere un massacro insensato, che del resto ha già ottenuto di battere il record di morti ammazzati delle biennali guerre di Gaza, e la spirale di reciproco odio. Le “guerre” — nome usurpato, se non fosse che bisogna almeno esigere che sia rispettato il diritto di guerra — divampano all’improvviso. Ai morti ammazzati e ai feriti le tregue stentate mettono una pausa, all’odio che ogni volta si esacerba occorre un tempo lentissimo, ammesso che il tempo lo lenisca e non lo fissi. Netanyahu farà forse la sola cosa che possa ridurgli i danni, nel vicolo cieco in cui si è voluto e si è fatto cacciare. Quella di Gaza non è una “guerra” in cui si possa vincere. Ogni giorno che passa si perde la faccia agli occhi del mondo. Si logora oltre ogni precedente il …

Alla Festa di Bosco Albergati, per parlare di scuola e lavoro

Secondo i dati presentati da Istat e Cnel nel secondo “Rapporto sul Benessere Equo e Sostenibile” dall’inizio della crisi in Italia si è registrato un preoccupante incremento della cosiddetta generazione “neet”, ossia giovani tra i 15 e i 29 anni che non lavorano e non studiano. Nel 2013 hanno raggiunto il 26%, più di 6 punti percentuali al di sopra del periodo pre-crisi. Un tema questo del quale si discuterà nel corso dell’incontro dal titolo “Fuori dalla scuola e fuori dal mondo del lavoro. Quali prospettive per le giovani generazioni?” in programma domenica 3 agosto alla Festa Pd di Bosco Albergati. A confrontarsi sul palco saranno la deputata modenese del Pd Manuela Ghizzoni, vice-presidente della Commissione Cultura della Camera, e il presidente del Coordinamento genitori di Modena Beppe Stefani. L’appuntamento è fissato per le ore 21.00 presso la sala conferenze.

"Noi minoranza crediamo nella pace ma il nostro Paese non ci ascolta", di Assaf Gavron

Siamo tra l’incudine e il martello. Anche da noi si vive la tragedia ma non viene riconosciuta LA SETTIMANA scorsa sono stato invitato dai residenti di Tekoa, un insediamento in Cisgiordania, a parlare del mio romanzo Hagiva ( La Collina, ndr), la storia immaginaria di un insediamento ebraico non diverso dal loro. Alcuni hanno espresso critiche su ciò che hanno visto come una rappresentazione stereotipata dei “coloni di destra” da parte di un “autore della sinistra di Tel Aviv”, ma la maggior parte ha trovato il romanzo onesto. L’ospite mi ha chiesto la mia opinione sugli insediamenti. «Credo che siano un problema », ho detto. «Aspetta ancora qualche razzo su Tel Aviv», ha detto qualcuno tra il pubblico, «e tutti saranno convinti ». «Il problema è proprio questo», ho risposto. «Nessuno si convince mai. Qualunque cosa accada, ognuno crede ancora di più in ciò che già pensava. Voi dite: “Non possiamo fidarci dei palestinesi, vogliono ucciderci, non possiamo lasciare che si gestiscano da soli perché non fanno altro che accumulare armi e preparare degli attacchi”. …