Una buona notizia per la ricerca, ma in ritardo di due anni – Manuela Ghizzoni
In calce trovate l’articolo di Matteo Prioschi che dà conto – finalmente – della emanazione del decreto attuativo per l’erogazione del cosiddetto “bonus ricercatori”, cioè un credito di imposta alle imprese che hanno assunto un cervello non in fuga. Ottima cosa: peccato che la norma che ha previsto questo beneficio risalga al lontano giugno 2012! Oltre due anni per rendere operativa una buona disposizione a vantaggio dei giovani altamente qualificati, che sempre più numerosi emigrano all’estero per veder valorizzati i proprio talenti e le proprie competenze, e delle imprese che investono nell’innovazione per la propria crescita. Un lasso di tempo che lascia basiti (e che fa passar la voglia di complimentarsi con chi ha finalmente portato a termine tutto l’iter attuativo) e rafforza la consapevolezza che l’Italia non può affrontare la sfida dell’innovazione – che corre nelle due dimensioni della velocità d’azione e della internazionalizzazione – con una burocrazia barocca che, al massimo, può generare inerzia e non sviluppo. Prima si correrà concretamente ai ripari e meglio sarà per il Paese (e per tutti noi). …