Mese: Luglio 2014

"Fondi europei il grande spreco da 7 miliardi", di Valentina Conte

In 5 anni sono stati messi in campo 504 mila progetti di formazione, per una spesa di quasi 7 miliardi e mezzo di euro. Con quali benefici? La risposta dello studio degli economisti Roberto Perotti e Filippo Teoldi è tranciante: i benefici sono ignoti. Dei progetti finanziati con fondi strutturali europei nessuno è in grado di valutare gli effetti. Sul tema dell’occupazione è intervenuto anche il Capo dello Stato in Friuli Venezia Giulia per commemorare i caduti della Grande guerra: «Italia finita se non dà lavoro ai giovani». Una montagna di miliardi, sfuggita di mano. Ogni anno l’Italia spende cifre impressionanti in progetti finanziati con fondi strutturali europei, eppure nessuno è in grado di valutarne gli effetti. Se ad esempio favoriscono davvero l’inclusione sociale, se creano nuova occupazione e se questa è strutturale e come viene retribuita. Anzi, va persino peggio. Non solo non conosciamo l’efficacia della spesa, ma ogni euro di fondi ricevuti ce ne costa due in tasse: uno da versare all’Europa come membri dell’Unione e un altro come cofinanziamento, obbligatorio per utilizzare …

"Migliorare senza fermare il treno", di Tommaso Nannicini

Ci attendono settimane decisive per capire se e come le riforme istitutzionali andranno in porto. Lo diciamo da un po’, ma a questo giro potrebbe essere vero. La legge elettorale, dopo essere stata relegata in secondo piano dallo scontro sul Senato, torna sotto i riflettori. Vuoi per la recente disponibilità al dialogo del M5S, vuoi perché è difficile ipotizzare che i partiti trovino un accordo complessivo senza fissare i paletti delle regole che tradurranno i loro voti in seggi. Sul piano politico, si registra una curiosa voglia di far parte del futuro accordo, almeno a parole.Berlusconi ha richiamato all’ordine i malpancisti all’interno dei suoi gruppi parlamentari. Il M5S è invece uscito dall’isolamento che si era auto-imposto. Sul Corsera di ieri, Luigi Di Maio ha detto che premio di maggioranza e doppio turno non sono un ostacolo al dialogo col Pd. Di più: ha fatto capire che la strategia grillina è cambiata perché ci sono «altri 4 anni di legislatura davanti» e bisogna incidere sulle scelte che si profilano. In verità, da una semplice analisi degli …

“La Grande Guerra 100 anni dopo. L’Europa deve evitare il riprodursi di antiche polemiche nazionaliste”, di Giorgio Napolitano

Pubblichiamo un ampio stralcio dell’intervento del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, alla Mostra sulla Grande Guerra allestita a Monfalcone (Gorizia). […] A cento anni dallo scoppio della Grande Guerra, siamo chiamati come europei e come italiani a un esercizio di memoria collettiva, di condivisione umana, di riflessione storica sulle vicende del nostro paese e dei nostri paesi, sulle vicende del nostro continente del secolo scorso, sulle ragioni e sul percorso del nostro impegno per la pace. E non attendiamo, qui in Italia, il centenario del nostro intervento nel conflitto, perché sentiamo di dover innanzitutto contribuire, e vogliamo contribuire, a una celebrazione d’insieme, di respiro europeo, che si articoli naturalmente in analisi aderenti alle diverse esperienze nazionali ma non si risolva in una frammentazione asfittica e divisiva. Le istituzioni europee, e la cultura europea, dovrebbero, tanto per cominciare, evitare un anacronistico riprodursi di antiche polemiche sulle responsabilità cui far risalire lo scatenarsi di quell’immane, sanguinosissimo e distruttivo scontro. Il punto di partenza di una nostra rinnovata riflessione e analisi critica, dev’essere piuttosto il quadro degli opposti …

"Cittadini con buoni argomenti", di Roberto Balzani

Oggi è quanto mai necessario fornire ai ragazzi, come insegnamento fondamentale, gli strumenti per ragionare correttamente e per sviluppare un pensiero critico L’idea, avanzata su queste colonne, di ripristinare l’antica e gloriosa «educazione civica», collegandola a un insegnamento della filosofia di nuovo modello, mi pare assai suggestiva. In effetti, per superare il pregiudizio della superfluità di queste discipline rispetto a quelle curricolari considerate «portanti», nulla di meglio che sottrarle al girone infernale del frazionamento orario, dello “spezzatino” di materie, anticamera della marginalità. Il punto, viceversa, mi pare sia esattamente l’opposto: la definizione di un blocco di contenuti umanistici in grado di supportare e orientare la formazione civica e personale del giovane, sollecitandone la capacità critica e ostacolandone la deriva conformista e banalizzante, propria dei tempi di forte presentificazione. Credo che la strada seguita fino a ora – la riproposizione diacronica di «storie», di «biografie» e di «sistemi di idee» – non sia più, ahimè, la più adeguata. La perdita sociale di capacità di lettura del passato, prossimo e remoto, insieme con la rimozione di pensiero …

"Così nasce l'Europa dei diritti", di Vincenzo Ferrone

Grazie all’Illuminismo sulle macerie delle guerre di religione è sorto il linguaggio comune dell’umanità in cui tutti oggi ci riconosciamo La soluzione dell’enigma dell’Illuminismo sta per larga parte racchiusa nella scoperta e nella sua appassionata lotta a favore dei diritti dell’uomo. Per troppo tempo il punto di vista dei grandi filosofi, da Kant a Hegel, rilanciato da numerosi epigoni in ogni angolo d’Europa e nelle forme più diverse, ha condizionato la concettualizzazione e la ricostruzione storiografica del mondo dell’Illuminismo, facendone, in ultima analisi, un disincarnato frammento settecentesco – seppure importante – della storia della ragione e della razionalità in Occidente o di una indecifrabile fenomenologia dello Spirito, infelicemente estraniato a se stesso e fautore principale della crisi rivoluzionaria in Francia. Solo negli ultimi decenni, con la nuova storia culturale, è balzato in primo piano il tema dell’Illuminismo come originale tentativo di costruzione di un nuovo umanesimo dei moderni, di una straordinaria rivoluzione culturale dell’Antico Regime destinata a condizionare ancora il nostro presente. Con la Rivoluzione francese e il Terrore, il progetto illuministico di difendere, emancipare …

«Su Floris nessun editto, alla politica non servono più», intervista a Stefano Balassone di Natalia Lombardo

Non c’è alcun editto, non vedo né persecutori né martiri». Ne è convinto Stefano Balassone, esperto di televisione, ex manager Rai e ora docente di Economia dei media. Carlo Freccero dice che su Giovanni Floris è stato attuato il primo «editto di Renzi». Pensa che sia andata così? «È una solenne sciocchezza. Il caso di Floris è tutto tranne che un editto, perché non sono più quei tempi. Berlusconi era circondato da persone che pensavano solo a prendere quei posti in tv, quindi emanava editti come un lanciarazzi. Ma oggi i politici come Renzi e Grillo parlano direttamente, twittano, conducono, rilanciano, quindi i media sono scavalcati, compresi i conduttori. I politici sono “oggetti” di automatismi virali, non “soggetti” dei media». Perché Floris se ne è andato? Per il compenso, per il battibecco con Renzi? «È stato un fatto aziendale. Il battibecco con Renzi è una sciocchezza. Intanto Ballarò quest’anno ha sofferto la crisi dei talk show, con il 12% di share, il risultato minore da quando è nato escluso il primo anno, mentre aveva toccato …

"Sul confine fra Usa e Messico dove muore il sogno dei bambini",di Paolo Mastrolilli

Partono dal Centramerica per raggiungere un famigliare negli Stati Uniti. Molti non ce la fanno, uccisi dagli stenti o venduti ai trafficanti di esseri umani. Juan Castro cerca di mantenere la compostezza professionale, mentre racconta, ma le lacrime che gli bagnano gli occhi sono più forti di lui: «Sto davanti a questa bambina undicenne del Guatemala, che è stata stuprata. Devo chiederle di ricordare come, dove, da chi, perché ogni dettaglio servirà a costruire il caso per farla restare in America. Mentre la ferisco di nuovo con le mie domande, cerco nei suoi occhi abbassati un filo di speranza, un segno che la sua vita non si è spezzata». Juan è il direttore dei servizi legali di Catholic Charities, la Caritas di San Antonio. Il suo mestiere è andare a visitare nei centri di detenzione i minorenni entrati illegalmente da soli negli Stati Uniti, per cercare il modo di salvarli. Sono un’infinità: 52.000 dall’inizio dell’anno, 90.000 stimati entro dicembre, oltre 120.000 attesi l’anno prossimo. Molti arrivano malati: almeno un caso confermato di influenza suina, scabbia, …