"Finalmente attenzione all'economia reale", di Alberto Quadrio Curzio
L’avvio del ciclo istituzionale 2014-2019 della Ue è segnato da eventi di notevole portata. Si tratta dell’elezione del Presidente della Commissione Europea da parte del Parlamento Europeo in seguito ad un percorso di metodo e di merito ineccepibile che è anche una lezione per gli euroscettici e gli eurotecnocrati. Per i primi non c’è democrazia mentre per i secondi ce n’è quanto basta laddove gli eurorazionali possono rallegrarsi anche esaminando il programma del neo-eletto Jean-Claude Juncker (JCJ). Il metodo e il merito. Il metodo è stato ineccepibile perché JCJ era il candidato presidente scelto dal Ppe, poi confermato ad elezioni vinte e designato dal Consiglio Europeo, infine valutato in incontri dai partiti e dai gruppi del Parlamento europeo che lo ha poi conclusivamente eletto a scrutinio segreto. Nel merito fondamentale è il “programma per l’occupazione, la crescita, l’equità e il cambiamento democratico” presentato da JCJ al parlamento europeo. Sbaglia chi pensa che si tratti di troppe ambizioni con scarsa possibilità di realizzazione presentate per accontentare un po’ tutti. A noi pare invece che, considerata anche …