Giorno: 16 Luglio 2014

Festa Carpi, Gero Grassi “Incompleta la verità sul caso Moro”

Il vice-presidente del Gruppo Pd alla Camera ne parlerà sabato 19 luglio a Carpi Dopo le rivelazioni dell’ex ispettore di polizia Enrico Rossi è tornato di attualità il caso Moro e le sue verità mai del tutto raccontate. Sabato 19 luglio sarà alla Festa Pd in corso a Carpi il vice-presidente del gruppo Pd alla Camera Gero Grassi, uno dei promotori della nuova Commissione Bicamerale d’inchiesta sul rapimento e l’uccisione dell’ex presidente Dc. All’incontro pubblico dal titolo “Chi e perché ha ucciso Aldo Moro” prenderanno parte anche i deputati carpigiani del Pd Manuela Ghizzoni ed Edoardo Patriarca. Inizio alle ore 21.00. “Tentare di ricostruire una nuova versione dei fatti per capire chi ha tramato per ottenere la morte di Aldo Moro”: il vice-presidente del Gruppo Pd alla Camera dei deputati Gero Grassi sarà a Carpi sabato prossimo per parlare dell’indagine, mai conclusa, sul rapimento e sull’omicidio dell’ex presidente della Democrazia Cristiana Aldo Moro, ufficialmente ucciso dalle Brigate rosse 36 anni fa. Dopo le recenti rivelazioni dell’ex ispettore di polizia Enrico Rossi che hanno dato nuovo …

"Super municipalizzate e pochi investimenti così sta morendo il capitalismo italiano", di Federico Fubini

In un rapporto Roland Berger i numeri che fotografano il declino del nostro sistema. Boom di fusioni e acquisizioni nel mondo, ma le imprese italiane sono solo prede   Cambia il controllo di Frette, il produttore di biancheria di lusso che fornì le lenzuola all’Orient Express e al Titanic, ma la notizia non è che ora apparterrà a un investitore straniero. Era già così. L’antica casa milanese viene infatti ceduta da un fondo di San Francisco a uno di Londra. La notizia è che non c’era un investitore italiano disposto o capace di presentare un’offerta o un progetto industriale migliori. È già successo negli ultimi anni, in vari settori. Dall’alimentare con Parmalat acquisita dai francesi di Lactalis, alla Ducati passata al gruppo Volkswagen, alle conquiste del gruppo transalpino Lvmh su Bulgari, Loro Piana o la pasticceria Cova, fino alla recente cessione del controllo di Indesit agli americani di Whirlpool. Difficile spiegare ai dipendenti delle società vendute che ciò sia un male, se ora vedono più investimenti, nuove competenze e la conquista di mercati prima irraggiungibili. …

"Un'occasione da non perdere" di Paolo Soldini

Un buon inizio. Se alle parole saprà far seguire i fatti, Juncker potrebbe segnare la svolta di cui la Ue ha bisogno per fare pace con i cittadini. I parlamentari europei gli hanno dato un’ampia maggioranza e lo hanno fatto dopo aver ascoltato un discorso che conteneva tre o quattro punti impegnativi. La grosse Koalition, popolari e socialisti ma anche liberali e Verdi, sarà pure insidiata da contraddizioni, però ha apprezzato una dichiarazio- ne d’intenti che lascia intuire uno scheletro di programma. Le defezioni che ci sono state sono quelle che ci dovevano essere perché erano state annunciate ed erano una bandiera, ma sostanzialmente, e a ragionar sui grandi numeri, il voto di ieri si è piazzato sul crinale tra chi crede nel futuro dell’Europa e delle sue istituzioni, a cominciare dalla moneta comune, e chi lo rifiuta. E il rapporto di forza è confortante, come s’è visto. Anche mettendo nel conto, e dalla parte giusta, un certo numero di parlamentari critici da sinistra su Juncker e l’alleanza che lo porta al potere, ma schierati …

"Il ritorno della politica", di Andrea Bonanni

LE DODICI cartelle del discorso con cui Jean-Claude Juncker ha ottenuto ieri la nomina a presidente della Commissione da parte del Parlamento europeo segnano una svolta. Non perché la vecchia volpe lussemburghese abbia enunciato concetti rivoluzionari o promesso riforme epocali. Ma perché, per la prima volta nella storia europea, il presidente della Commissione ha parlato non come uomo di fiducia dei governi nazionali ma come capo di una coalizione politica che in aula e a voto segreto gli ha dato la fiducia. E questa è, in effetti, la reale natura di Juncker: il referente di una complessa Grosse Koalition che si avvia a governare l’Europa. Egli non deve la sua poltrona ad accordi sottobanco tra le cancellerie, ma al fatto di essersi presentato come candidato di riferimento del Partito popolare europeo, di aver vinto le elezioni che hanno fatto del Ppe la forza di maggioranza relativa in Europa, e di aver saputo cucire un accordo tra i maggiori gruppi politici nel Parlamento di Strasburgo su un programma di governo. Neppure il veto britannico e la …

Poletti: “Servizio civile per i primi 40 mila giovani risorse ok, a fine anno il via” , di Valentina Conte

Imprese sociali come start up: potranno distribuire utili e fare crowdfunding, raccogliere capitali su Internet. Servizio civile universale, pagato, da inserire nel curriculum e svolgere anche all’estero, aperto (forse) ai giovani stranieri residenti in Italia. Cinque per mille strutturale, ma con obbligo di trasparenza per gli enti che ricevono i soldi degli italiani. Social bond per finanziare il sociale. Fiscalità agevolata. E un registro unico per il Terzo settore, una sorta di albo della solidarietà. Ministro Poletti, la riforma del Terzo settore approvata dal Consiglio dei ministri rappresenta davvero un «grande momento di svolta», come dice il premier Renzi? «Corrisponde all’idea, cara al governo, che la partecipazione dei cittadini è il terzo pilastro della società italiana, oltre a Stato e mercato. Non più dunque una Croce rossa, marginale ed emarginata, da usare quando lo Stato non arriva. Ma una protagonista per gestire i bisogni della collettività. Nessuno resterà a casa, tutti devono fare qualcosa». La riforma però è affidata a un disegno di legge delega, dunque non sarà operativa in tempi brevi… «Andrà a pieno …

"Che fare se la Sanità non regge più", di Luigi La Spina

In teoria, il nostro è il miglior sistema sanitario del mondo, perchè assicura l’assistenza gratuita a tutti. Lo sarebbe senz’altro, se fosse vero. È questa una delle tante illusioni di cui l’Italia si è fatta vanto in questi anni, compatendo non solo i poveri americani che hanno dovuto aspettare Obama per contare su una sanità un po’ più accessibile, ma anche i vicini di casa europei che possono godere, forse, di strutture ospedaliere più moderne ed efficienti, ma che pagano di più per essere curati. Ora, sembra che non sia più possibile continuare a mascherare la reale situazione di disagio e, in alcuni casi, di vera ingiustizia a cui sono sottoposti tanti italiani che si ammalano, perchè in molte regioni italiane la spesa pubblica per la sanità continua a crescere in maniera incontrollata, con il rischio che il nostro sistema di welfare faccia crac. Al di là dei solenni impegni di risanamento delle nuove giunte regionali, dopo la consueta denuncia degli sprechi attribuiti alla precedente amministrazione, i costi della sanità pubblica continuano a crescere per …