“Finalmente, dopo anni di disinteresse se non di vero e proprio spregio, cultura e turismo tornano ad essere strategici per lo sviluppo, anche economico-occupazionale, del Paese”: la deputata modenese del Pd Manuela Ghizzoni, vice-presidente della Commissione Cultura della Camera, accoglie con soddisfazione l’approvazione del cosiddetto Art bonus. “Ora il privato che voglia contribuire alla ristrutturazione della Torre civica di Novi o del castello di San Felice, solo per citare due monumenti dell’area del cratere sismico – conclude l’on. Ghizzoni – non avrà più alcun alibi”.
Dalla politica del “con la cultura non si mangia” a un Paese che finalmente può vivere anche di cultura. La conversione in legge del cosiddetto Art bonus è un importante risultato per la tutela del nostro patrimonio storico-artistico, lo sviluppo della cultura e il rilancio del turismo nel nostro Paese. Nei suoi 16 articoli contiene provvedimenti di notevole impatto come il consistente credito d’imposta previsto per quei privati che vogliono investire in cultura o come la possibilità finalmente data ai Comuni e agli Enti pubblici in generale di assumere lavoratori della cultura con contratto a tempo determinato, quindi tutelato, anche in deroga ai limiti che precedenti normative prevedevano per questo tipo di assunzioni. Penso, ad esempio, al beneficio che questo tipo di provvedimenti potrebbe portare alle zone colpite da fenomeni come il sisma che nel 2012 provocò gravi danni al patrimonio culturale pubblico in Emilia. Ora il privato che voglia contribuire alla ristrutturazione della Torre civica di Novi o del castello di San Felice, solo per citare due monumenti di quell’area, non avrà più alcun alibi. La detassazione prevista nel decreto Art bonus è oggi davvero significativa. A questo risultato hanno lavorato con grande determinazione il ministro Franceschini che ha seguito tutti i lavori delle Commissioni interessate così come tutti i gruppi parlamentari che hanno contribuito, con il loro apporto, a migliorare il testo approdato in Parlamento. Finalmente, dopo anni di disinteresse se non di vero e proprio spregio, cultura e turismo tornano ad essere strategici per lo sviluppo, anche economico-occupazionale, del Paese”.